James Cameron ha raccontato una terrificante esperienza vissuta alcuni anni fa sul set di uno dei suoi film più celebri. Nel corso di un evento dedicato a The Abyss, film diretto dallo stesso Cameron nel 1989 che si appresta ad essere rimasterizzato in 4K, il filmmaker canadese ha infatti dichiarato di essere quasi morto annegato durante le riprese di una particolare sequenza subacquea.
L’intero film è stato girato in una centrale nucleare abbandonata a Gaffney, in Carolina del Sud, ed è stato uno dei primi progetti del regista a richiedere agli attori coinvolti un vero e proprio addestramento subacqueo. Descrivendo le misure prese per garantire la loro sicurezza, Cameron ha svelato il sorprendente aneddoto e spiegandone le dinamiche nei minimi dettagli:
Avevamo gli “angeli”, dei sommozzatori di sicurezza che erano proprio lì, e ognuno di loro era assegnato a uno o due degli attori e li teneva d’occhio per tutto il tempo. Però non guardavano me. Stavamo lavorando a 10 metri di profondità, e per essere in grado di spostare la fotocamera sul fondale, indossavo dei pesi pesanti intorno ai piedi, senza pinne e una cintura con pesi intorno alla vita.
Esperto subacqueo, James Cameron si è poi letteralmente ritrovato a combattere per la vita mentre effettuava le riprese:
Quando la bombola d’ossigeno si scarica, si riceve un avviso che sta per finire l’aria. Beh, questo affare aveva un servoerogatore a pistone, quindi avevo un solo ultimo respiro… e poi niente. Tutti aggiustavano le luci e nessuno mi guardava. Cercavo di attirare l’attenzione di Al Giddings (direttore della fotografia subacquea,ndr), ma Al era stato coinvolto in un incidente subacqueo che gli aveva fatto esplodere entrambi i timpani, quindi era totalmente sordo, e io stavo sprecando il mio ultimo respiro d’aria dicendo: “Al… Al…” mentre mi dava le spalle.
A un passo dall’inevitabile, Cameron ha deciso allora di tentare il tutto per tutto, incontrando tuttavia due ostacoli potenzialmente letali. Il primo di questi è stato un erogatore difettoso:
Il sommozzatore di sicurezza arriva a circa tre metri dalla superficie e mi infila in bocca un regolatore che aveva ha controllato. Questo aveva sbattuto sul fondo della vasca per tre settimane e aveva rimediato una lacerazione sul diaframma, così l’ho purgato con attenzione e ho preso un respiro profondo… d’acqua. E poi l’ho spurgato ancora, e ho fatto un altro respiro profondo… d’acqua.
Il secondo insidioso ostacolo è stato invece rappresentato proprio da uno… degli “angeli” di cui sopra:
A quel punto era quasi giunto ad un “check point”, ma ai sommozzatori di sicurezza insegnano a tenerti giù in modo da non embolizzare e per evitare che i polmoni si sovraespandano durante la risalita. Ma io sapevo cosa stavo facendo, ma lui non mi lasciava andare, e non avevo modo di dirgli che il regolatore non funzionava. Così gli ho dato un pugno in faccia e ho nuotato in superficie e quindi sono sopravvissuto.
Nonostante le produzione abbia vissuto diversi momenti travagliati, The Abyss si è poi aggiudicato nel 1990 il premio Oscar per i Migliori effetti visivi nel 1990. Sebbene non sia stato un enorme successo commerciale, il film ha permesso a James Cameron di prendere confidenza con il filmmaking in ambienti acquatici.
Un’esperienza che, sebbene abbia rischiato di rivelarsi letale, ha poi posto le basi per la realizzazione di film come Titanic (1997) e del più recente Avatar: La Via dell’Acqua.
Cosa ne pensate di queste terrificante esperienza vissuta dal noto filmmaker? Fatecelo sapere nei commenti!
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Foto: MovieStillsDB
Fonte: Variety
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