Frequentemente accostato a opere di culto come 2001: Odissea nello spazio, negli anni Interstellar si è imposto nel panorama cinematografico mondiale come uno dei capisaldi del genere fantascientifico, rivelandosi una delle opere più venerate nell’intera filmografia di Christopher Nolan. Non solo come prodigio di regia, ma anche grazie ad un intreccio narrativo che si snoda attraverso lo spazio-tempo, raggiungendo l’apice nell’emozionante incontro finale tra Cooper e sua figlia Murph, interpretati rispettivamente da Matthew McConaughey e Jessica Chastain.

Tuttavia, l’epilogo agrodolce del film in origine era accompagnato da un sottofondo di sconfortante amarezza per i suoi personaggi. A svelarlo è stato lo stesso Nolan, che ha precisato come l’iniziale conclusione di Interstellar fosse intrisa di un realismo ben diverso dal messaggio colmo di speranza che ha poi caratterizzato la versione definitiva.

Nel terzo atto del lungometraggio, Cooper si avventura attraverso un buco nero, ritrovandosi in un tesseract a cinque dimensioni. Da lì riesce a trasmettere un messaggio cruciale alla figlia Murph, fornendole con successo i dati sulla singolarità del buco nero e permettendole di risolvere un’equazione cruciale per la salvezza all’umanità, flagellata da carestie e cambiamenti climatici. Completata la missione, Cooper viene rimandato nel suo tempo: nonostante il suo aspetto sia rimasto immutato, sono in realtà trascorsi novant’anni per la figlia, ora una rinomata scienziata al termine della sua esistenza. Un particolare che rende ancora più commovente il loro ricongiungimento.

Ma questa conclusione ottimistica e incentrata sull’amore padre-figlia è in realtà in contrasto con la versione iniziale della sceneggiatura. Lo script originale, frutto della collaborazione tra Christopher Nolan e il fratello Jonathan, con il coinvolgimento del fisico teorico Kip Thorne – eminente esperto di teoria della relatività generale -, prevedeva infatti il crollo del ponte di Einstein-Rosen (ossia il wormhole) dopo la trasmissione dei dati da parte di Cooper.

I dettagli sul destino del protagonista in questa versione rimangono celati, ma è probabile che il film si sarebbe concluso con il sacrificio di Cooper: impossibilitato a fare ritorno, avrebbe sacrificato la propria vita da eroe per il successo della missione, cambiando il destino dell’intera umanità tramite il suo messaggio interstellare. Insomma, nessun ricongiungimento finale.

Che ne pensate di questa versione del finale di Interstellar? L’avreste preferita a quella arrivata al cinema? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti!

Fonte: Collider