Da pochi giorni è disponibile sulla piattaforma Netflix il film Il mondo dietro di te, un thriller apocalittico guidato da un grande cast, che tuttavia sta lasciando confusi molti spettatori. Il motivo è legato soprattutto al finale, abbastanza criptico e aperto a diversi tipi di valutazione. Ne ha parlato anche l’autore del libro su cui è basato il film diretto da Sam Esmail (Mr. Robot), ma prima di parlarne lanciamo una pratica allerta spoiler.
ATTENZIONE: contiene spoiler sul finale di Il mondo dietro di te
Basato sul romanzo Leave the World Behind di Rumaan Alam, l’adattamento (prodotto anche da Barack e Michelle Obama) segue la storia della famiglia Sandford, che decide di andare a fare una vacanza in una località di mare vicino a New York City. Mentre sono lì, iniziano ad accadere cose strane: una petroliera si arena sulla spiaggia, rischiando di ucciderli, e subito dopo un blackout sembra aver messo fuori gioco i telefoni e la rete internet. La sera, arrivano alla casa presa in affitto i proprietari della stessa, ovvero G.H. Scott (Mahershala Ali) e la figlia Ruth.
Le due famiglie cercano così di capire che cosa stia succedendo attorno a loro, mentre sempre più cose apparentemente senza senso iniziano ad accadere nelle loro vite. Aerei precipitano sulla spiaggia, volantini con minacce all’America piovono dal cielo, la natura sembra comportarsi in maniera anomala e uno strano ultrasuono fa cadere tutti i denti al figlio maggiore di Amanda (Julia Roberts) e Clay (Ethan Hawke).
Verso la fine del film, viene avanzata l’ipotesi che non si tratti solo di un cyber-attacco terroristico, ma in realtà di un colpo di Stato volto a scatenare una guerra civile negli Stati Uniti d’America. Non scopriremo mai la verità, ma nelle ultime scene vediamo Amanda e Ruth fissare sgomente le esplosioni sulla città di New York City e la piccola Rose riuscire ad entrare nel bunker dei vicini di casa e finalmente vedere l’episodio finale della serie Friends, che l’ha tormentata per tutto il corso degli eventi. Ma cosa significa tutto questo?
A rispondere alle domande più frequenti relative al finale di Il mondo dietro di te è stato proprio l’autore Rumaan Alam, durante un’intervista con Variety. Il finale del film è diverso da quello del libro e il motivo è che si voleva «finire con una nota di umorismo». Tuttavia, Alam ha anche aggiunto: «Penso che sia divertente, ma che non sia uno scherzo. Non penso sia una presa in giro a Rose o al pubblico o a Friends. Penso sia un promemoria che l’arte sia una forma di salvezza». E ancora: «L’esperienza al cinema di questo film è molto potente, ho visto tre volte il pubblico reagire al finale ora e nessuno sembra capire come interpretarlo. È divertente? Spaventoso? È davvero finita? Adoro tutto questo».
La chiave per capire tutto, sta nel fatto che il romanzo sul quale è basato il libro termina con un punto interrogativo. Assistiamo ad un’apocalisse guardandola dal buco della serratura, lontani dal vero centro dell’azione e incollati alle vicende di una famiglia che ne sa tanto quanto noi di quello che sta succedendo. Tutto quello che possiamo fare, è ipotizzare insieme a loro e lasciarci suggestionare dai piccoli indizi: «Ho idea che G.H. Scott sia molto competente – ha detto lo scrittore – e penso che abbia risolto ogni problema. Ma non so cosa succederà ad Archie. La verità è che non lo so. È qualcosa che ho sentito dire molto spesso a Sam [Esmail, il regista ndr], non lo sa neppure lui. Ma è abbastanza aperto da diventare qualcosa del quale il pubblico si impossessa. Non posso dare una risposta definitiva perché non ce l’ho».
Sulla risoluzione avanzata dal personaggio di Mahershala Ali, ovvero che si tratti di un tentativo interno di innescare una guerra civile che porti ad un nuovo ordine politico negli Stati Uniti, questo è il punto di vista dell’autore del libro: «Dice queste cose basandosi su quello che sa e la sua esperienza […] In un certo senso, quello che succede a queste persone è analogo a ciò che accade durante questa conversazione. E così che si parla dell’arte, si tenta di mettere insieme i pezzi».
Infine, ecco perché è importante per lui che Il mondo dietro di te si sia chiuso con un finale così aperto e non con la riconciliazione della famiglia nel bunker: «Sarebbe stato insoddisfacente, no? È un film che rispetta il pubblico tanto da non provvedere ad un finale […] Non ho problemi con i grandi disaster movie che salvano sei o sette protagonisti dopo il disastro e ti fanno dire ‘Bene, staranno tutti bene’. Non è quel tipo di film».
Cosa ne pensate? Anche voi siete rimasti confusi dal finale del film? La spiegazione dell’autore vi convince? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
Foto: Netflix
Fonte: Variety
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