L’attore e regista Carlo Verdone ha raccontato un’aggressione subita alla stazione di Milano , ai microfoni di Sky, nello spazio delle tradizionali interviste della giornalista Maria Latella e nell’ambito del programma A cena da Maria Latella.
«Alla stazione di Milano mi sono messo paura, più che a Roma, che è tutto dire! – ha esordito Verdone -. C’erano due che si stavano massacrando a bottigliate con le ferite addosso intorno alle 8 di sera, ma poi c’era uno che improvvisamente, biascicando delle parole che non so nemmeno io, si è presentato con il collo di una bottiglia e mi urlava cose in una lingua che non capivo. Ho dovuto correre per le scale e andare velocemente al treno perché questo era mezzo ubriaco e mi correva dietro».
«Non lo so che sta succedendo, è molto difficile. Ogni città ha i problemi suoi», ha concluso.
L’ultimo film del regista romano, oggi 72enne, è Si vive una volta sola, uscito nel 2021 e falcidiato dalla pandemia, che l’ha portato a uscire direttamente in piattaforma su Prime Video. I protagonisti, oltre allo stesso Verdone, erano Max Tortora, Anna Foglietta e Rocco Papaleo.
La sinossi ufficiale recitava:
Il professor Umberto Gastaldi, il suo aiuto dottor Pezzella, l’anestesista Lasalandra e la strumentista Lucia Santilli sono quattro professionisti di alto livello, scelti persino dal Vaticano per una delicata operazione al Papa.
I quattro sono tanto bravi nella loro professione quanto disastrati nelle loro vite private: Gastaldi litiga con una figlia-soubrette di cui si vergogna per le partecipazioni televisive a cui la ragazza prende parte seminuda con grande riscontro del pubblico; Pezzella è un uomo a cui piacciono la bella vita e le donne ma è sposato; Santilli è sempre alle prese con uomini che la lasciano e giocano coi suoi sentimenti e Lasalandra è il bersaglio degli scherzi degli altri tre.
Quest’anno, invece, è uscita su Paramount+ la seconda stagione di Vita da Carlo.
Foto: Getty (Elisabetta Villa/Getty Images for RFF)
Fonte: Sky (via Open)
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