Henry Cavill: «Ora tocca a me essere L’Uomo d’Acciaio»

Qualche anno fa Brandon Routh gli ha soffiato la parte, ma questa volta non se l’è lasciata sfuggire. E, visto come è andato Superman Returns, forse non gli è andata proprio male...

Henry Cavill: «Ora tocca a me essere L’Uomo d’Acciaio»

Qualche anno fa Brandon Routh gli ha soffiato la parte, ma questa volta non se l’è lasciata sfuggire. E, visto come è andato Superman Returns, forse non gli è andata proprio male...

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È vero che ha lottato con tutto se stesso per avere la parte nel film di Snyder?
«Sì, la volevo tantissimo. Ci avevo già provato in passato e quando ho saputo che avrebbero fatto un altro film, diretto da un regista di talento e prodotto da un grande Studio, ho fatto di tutto per farne parte. D’altronde per tutte i ruoli che un attore conquista è necessario lottare e spesso la selezione avviene in luoghi dove la “guerra” è in mano ad altri che prendono le tue veci. Questa volta è andata bene e ne sono entuasiasta, perchè ho sempre visto Superman come l’opportunità di raccontare una grande storia».

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Come ha lavorato sul ruolo?
«Superman è onesto, diretto e vuole sempre fare la cosa giusta. Ho semplicemente tentato di proiettare e interpretare queste caratteristiche. Non ho voluto fare niente di diverso, troppo alternativo o intelligente. Parliamo di un personaggio lineare e codificato, non ci sarebbe ragione di reinventarlo. Personalmente ho scelto di prendere ispirazione dai fumetti che rimangono sempre la fonte orginale. Non ho guardato i film e le serie tv, che sono interpretazioni del personaggio da parte di altre persone e possono condizionarti».

E fisicamente? Immagino sia stata una bella sfida.
«Assolutamente! È stato un lavoro duro, infinito, iniziato parecchi mesi prima delle riprese. Mi hanno spinto oltre i limiti che ero convinto di poter raggiungere. Confesso che ho avuto timore, paura del dolore, ma ne sono uscito bene e alla fine ci ho trovato anche gusto. In fondo, come mi ha ripetuto allo sfinimento il mio trainer, non potevo certo fingere di avere gli addominali e i pettorali. Dovevo sudare duramente e così ho fatto».

È sempre stato atletico?
«No, anzi, da bambino ero cicciottello. Sono sempre stato fisicamente imponente come struttura, ma anche abbastanza fuori forma. Questo almeno fino a pochi anni fa. Ma da oggi cercherò di essere più atletico, non voglio buttare via tutta la fatica che ho fatto».

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Non mi dica che la prendevano in giro perchè era cicciottello?
«Nel caso specifico sì, ma se non fosse stato per quello sarebbe stato per qualcos’altro. I ragazzi a quell’età sono fatti così: è il loro modo di relazionarsi con gli altri».

Cosa direbbe a un ragazzo che vive le stesse difficoltà a scuola?
«Che la gente può dire quello che vuole e fare quello che preferisce, ma la cosa importante è essere forti e credere in se stessi. Solo così le difficoltà si superano».

Leggi l’intervista completa su Best Movie di giugno.

Leggi la preview dell’intervista a Michael Shannon.

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