Nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, presso lo Spazio Lazio Roma Lazio Film Commission, è stato presentato il libro di Tiziana Rocca dal titolo Il segreto del successo – Come costruire una comunicazione vincente, edito da Sperling & Kupfer (trovate la copertina in fondo all’articolo). L’appuntamento è stato moderato dalla conduttrice Rai Eleonora Daniele, con la presenza del Presidente della Fondazione Roma Lazio Film Commission, Luciano Sovena.
Il libro si configura come un vero e proprio manuale per chi vuole intraprendere il percorso della comunicazione e dell’organizzazione di eventi. Dal budget alla location, dall’intrattenimento alla security, dal catering alle celebrities fino ad arrivare alla stampa e alla comunicazione digitale. Il tutto spiegato dalla più nota organizzatrice di eventi italiana, forte di venticinque anni di esperienza in questo campo e titolare della Agnus Dei Tiziana Rocca Production.
«Tiziana è trascinante, ha dentro di sé il fuoco sacro ma anche un talento unico – ha commentato Eleonora Daniele introducendo la Rocca -, Si tratta di un X Factor con cui o nasci o non nasci e tutto sta nel sapere condividere questo dono. Mi ha colpito in particolare una frase del libro di Tiziana: “Non promettere mai qualcosa che non sei in grado di mantenere”».
«A me piace parlare poco e operare per essere all’altezza di ciò che mi impegno a a garantire, mi definisco una donna d’onore – le fa eco l’autrice del libro prendendo la parola -, Alle star americane quando dai la tua parola devi mantenerla, altrimenti poi se lo ricorderanno a vita! La mia sfida, nel lavoro, è proprio mantenere quest’affidabilità. Gli attori italiani osservano una scaletta, una volta che la concordi, è quella, ed è sacra. Con gli americani invece ci si muove più a impronta».
«In ogni caso nel mio lavoro non ci si può mai cullare sugli allori – precisa -, affronto ogni esperienza come se fosse la prima volta, tutti abbiamo dei pregi e dei difetti, ma tentare di migliorarsi è sempre la cosa più importante. La credibilità si costruisce negli anni, non è qualcosa mordi e fuggi. Io scelgo sempre personalmente i miei ospiti perché voglio che chi viene ai miei eventi sappia esattamente cosa aspettarsi. Agli sponsor con cui lavoro dico sempre di fidarsi di me, di credere in quello che faccio per non sbagliare, data l’esperienza in questo settore che ho accumulato negli anni. Non mi accontento mai di portare a casa il compitino».
«Ho iniziato da poco a lavorare a un festival in Sardegna che permette a tanti ragazzi di vedere film sul grande schermo e non sulla televisione o sullo schermo di un telefonino -, dichiara ancora Tiziana Rocca a proposito del Filming Italy Sardegna Festival, che fa il paio con un analogo evento da lei organizzato annualmente a Los Angeles per promuovere il cinema italiano -, La condivisione e la socializzazione dell’esperienza, oggi, è fondamentale. C’è da dire però che sul lavoro s’incontrano anche delle difficoltà. Sono stata per sei anni direttrice del Taormina Film Fest, che ho rilanciato, e in quella circostanza mi sono ritrovata, in quanto donna, a combattere spesso il maschilismo imperante. Questo è un paese in cui le donne subiscono ingiustizie, in tanti campi. Ci vorrà molto tempo affinché le cose cambino».
Nel corso della presentazione, l’autrice del libro ha anche avuto modo di raccontare dei gustosi aneddoti tratti dalle sue molteplici esperienze. Il primo più sbilanciato sul piano motivazionale, mentre gli altri due più leggeri e divertenti, in grado di restituire i mille dietro le quinte da gestire del suo lavoro, che spesso può avere conseguenze imprevedibili ed esilaranti: «A un G7 a Napoli scrivemmo una lettera con Rita Levi Montalcini in cui questa donna straordinaria diceva ai giovani: “Non accontentatevi, non siate mediocri, non fate il minimo sindacale sul lavoro, cercate di essere sempre i migliori”. In un’altra occasione feci aprire una farmacia apposta per Carlo Verdone, mio carissimo amico, che aveva bisogno di un Moment Act. Alla proprietaria promisi che Carlo avrebbe fatto tutte le foto possibili con lei e con la sua famiglia e lui poi lo fece davvero con estrema gratitudine. Per Angelina Jolie invece in un’altra occasione feci aprire un negozio d’intimo a Roma che era chiuso, perché aveva dimenticato un indumento intimo di cui aveva disperato bisogno per una sfilata…».
Da segnalare anche il suo impegno accanto alle più celebri dive italiane di tutti i tempi. «Ho proposto io la stella per Gina Lollobrigida sulla Walk of Fame e quando ho illustrato la sua carriera mi hanno detto: ma come, non l’ha già avuta? Solo tre donne sulle nostre 14 stelle sono italiane, la Loren, la Magnani e ora Gina, anche se a breve ne arriverà una quarta anche per Lina Wertmüller. Nei suoi film Gina faceva la contorsionista, senza controfigura, era assolutamente straordinaria. Quando facciamo le interviste insieme non chiede un bicchiere d’acqua, non si lamenta mai, mette davanti a tutto la professionalità. Sofia Loren, invece, in un’occasione accettò perfino di farsi premiare a Taormina durante una partita dell’Italia, tra primo e secondo tempo di un incontro con la Germania, con grande umiltà. Arrivò in contemporanea con un gol dell’Italia e dopo ci trovammo a dover arginare l’entusiasmo di tutti i presenti, che dopo la rete della Nazionale volevano farsi tutti quanti una foto con lei per festeggiare!».
Infine, a chiusura del suo intervento, una battuta sul rapporto col marito Giulio Base, attore e regista (i due sono sposati dal 2001 e hanno tre figli, Cristiana, Valerio e Vittorio, chiamato così in onore di Gassman), anch’egli presente in questi giorni alla Festa di Roma, nella sezione Riflessi, col suo Bar Giuseppe (qui la nostra intervista): «Io e Giulio abbiamo una famiglia-circo, siamo cinque, siamo tanti, giriamo insieme dappertutto. Lui supporta me nel mio lavoro e io supporto lui nel suo, i nostri figli hanno sempre respirato il lavoro di entrambi».
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