La polemica scatenata alcuni giorni fa da Pierfrancesco Favino nella cornice del Festival di Venezia non accenna a spegnersi. La discussione sulle produzioni dedicate a noti personaggi italiani, spesso interpretati da star di Hollywood, ha visto intervenire vari artisti, tra cui Mads Mikkelsen e Gabriele Muccino.
Nelle ultime ore tuttavia si è aggiunta una nuova voce, a sostegno delle argomentazioni di Favino, che non ha esitato a usare delle parole piuttosto “colorite”. Stiamo parlando di Luca Barbareschi, presente a Venezia per presentare fuori concorso The Penitent, film che segna il suo esordio dietro la macchina da presa.
Barbareschi si è detto in tutto e per tutto d’accordo con quanto dichiarato da Favino, ribadendo con un pizzico di sarcasmo come la questione sia in realtà sul tavolo ormai da un bel po’ di tempo:
«Mi fa piacere che Favino, che stimo, ci sia arrivato e che altri lo sostengano. Mi fa davvero piacere. Ci arrivano sempre sei mesi o un anno dopo, ma ora finalmente si stanno svegliando. Ma io ero stato il primo a dirlo, molto tempo fa».
L’attore e regista è poi entrato nelle specifico, sottolineando come sussista un vero e proprio problema di identità, e di come le produzioni estere continuino a perpetrare una visione stereotipata e semplicistica degli italiani. Visione che si riflette spesso e volentieri nella più che controversa parlata italiana proposta in film come House of Gucci:
«Io qui sto vedendo dei film imbarazzanti in inglese. C’è un problema di identità. Alcuni attori spagnoli credono che basti dire “Hey you, passami la pasta” per interpretare un italiano. […] Mi piacerebbe che ci fosse un seguito, io ho detto la stessa cosa su Il Gattopardo. Immaginate le parole di Tomasi da Lampedusa in una lingua che non sia l’italiano, non sarebbe possibile. Ho visto come nei film anglosassoni fanno parlare gli italiani. Questa imbecillità è nata con il film su Gucci».
Barbareschi poi non esita a scagliarsi contro l’interpretazione offerta da Penélope Cruz in Ferrari, il biopic diretto da Michael Mann con protagonista Adam Drive:
«In Ferrari, Penélope Cruz parla con accento spagnolo cercando di sembrare emiliana. Sembra l’Esorcista. Non siamo secondi a nessuno con il nostro cinema, spero che ci siano da parte della politica grandi investimenti sul Paese e sulla narrazione del nostro Paese, altrimenti dovremo sempre lasciare che siano gli altri a raccontarci».
Cosa ne pensate delle parole di Luca Barbareschi? Fatecelo sapere nei commenti!
Leggi anche: Gabriele Muccino risponde alle polemiche sollevate da Favino: «Nessuno ce l’ha con gli attori italiani»
Foto: Andreas Rentz / Sylvain Lefevre / Getty Images
Fonte: ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA