Sebbene nello sviluppo di un film siano coinvolte davvero tante persone – tra produttori, sceneggiatori e vari membri della troupe –, è noto che spesso e volentieri le decisioni finali sulla realizzazione di una scena spettino ai registi. Sono infatti loro che, basandosi sugli script, di cui in molti casi sono anche gli autori, scelgono in che modo dar forma a quelle che, fino a quel momento, erano sequenze vive solo negli storyboard o nelle menti degli sceneggiatori. Ma non sempre quello che arriva sul grande schermo rispecchia ciò che i cineasti immaginavano di realizzare durante il loro processo creativo. In alcuni casi, infatti, i registi si rendono conto fin da subito di aver girato una scena che proprio non riflette in alcun modo ciò che avevano in mente in origine, mentre in altri, solo a distanza di tempo – e magari grazie ad una crescita professionale e artistica durata anni – guardando ai loro lavori passati si pentono del loro lavoro. A volte, invece, dipende anche dai cambiamenti sociali e da come questi influenzino consapevolezza e sensibilità del pubblico e dello stesso autore, che, guardando al proprio passato, si rende conto di aver realizzato qualcosa che con il passare degli anni può essere considerato controverso o di cattivo gusto. Insomma, in sostanza non è raro che i registi, persino i più grandi, amati e celebrati dagli spettatori, si pentano di ciò che hanno inserito nei loro lavori. Trovate diversi esempi – da Star Wars a Titanic, passando per La Casa e Annabelle: Creation – nella nostra gallery di oggi: dieci famose scene dei film che i registi si sono pentiti di aver girato.
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James Cameron – Titanic
Nel pluripremiato film di James Cameron c’è una scena in cui vediamo l’ufficiale William Murdoch uccidere due passeggeri che stanno tentando di mettersi in salvo, per poi puntare la pistola verso se stesso, sparandosi. Ovviamente non ci sono prove che ciò sia avvenuto realmente, ed è stato il regista a scegliere un finale del genere per rendere più interessante il personaggio. Tuttavia i parenti del vero William Murdoch hanno più volte protestato affermando che Cameron aveva contribuito a creare un’immagine falsa e negativa sull’uomo che, al contrario, secondo le loro affermazioni, avrebbe invece aiutato molte persone a mettersi in salvo. Ebbene, a posteriori il regista ha dichiarato di essersi pentito per il modo in cui aveva dipinto Murdoch, arrivando persino a scusarsi con i perenti.
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Alfred Hitchcock – Sabotaggio
Ebbene sì, persino Hitchcock ha delle scene di cui non va fiero. Nel suo film del 1936 c’è una sequenza piuttosto macabra in cui un anarchico intenzionato a far esplodere una parata a Piccadilly Circus, consegna ad un bambino un pacco contenente una bomba, senza ovviamente rivelarne il contenuto. Così il giovane ignaro sale su un autobus e… esatto, la bomba esplode uccidendo tutti, bambino incluso. Hitchcock si è immediatamente pentito di quanto aveva filmato, definendo la scena un “gravissimo errore”.
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J. Abrams – Star Wars: Il risveglio della forza
Il settimo episodio della saga, diretto nel 2015 da J. J. Abrams, contiene una delle scene più traumatiche per il pubblico: quella in cui Kylo Ren uccide suo padre, Han Solo, trafiggendolo con la spada laser. Ma non è quella la sequenza che più ha turbato i fan, quanto quella che la segue, in cui Leia Organa abbraccia Rey consolandola per l’accaduto. E Chewbecca? Ciò che ha fatto infuriare i fan è proprio che il personaggio di Carrie Fisher decide di dare un abbraccio alla giovane – conosciuta poco prima – trascurando completamente il povero Chewie, che era in piedi lì di fianco! Insomma, lui era il migliore amico di Han da praticamente tutta la vita e viene snobbato in quel modo? Dopo le numerose lamentele dei fan, lo stesso Abrams ha dichiarato che quella scena è stata un completo errore.
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Ryan Coogler – Black Panther
In molti hanno sperato che lo spietato personaggio di Ulysses Klaue – interpretato da Andy Serkis – facesse una brutta fine durante la visione di Black Panter. Ma non è esattamente quello che si auspicava anche il regista. Coogler ha infatti rivelato di essere molto affezionato a Klaue, tanto da essersi amaramente pentito di averlo fatto fuori, nonostante fosse – secondo il regista – al 100% necessario per proseguire la storia.
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David F. Sandberg – Annabelle: Creation
Lo spin-off di The Conjuring incentrato sulle origini della spaventosa bambola Annabelle ha avuto un enorme successo al box office, terrorizzando il pubblico in sala con i suoi jumpscare e gli spaventosi demoni protagonisti. Tuttavia, c’è una scena ben precisa che al regista non è affatto piaciuta, e si tratta proprio di quella che più ha turbato il pubblico: l’oscuro e spaventoso volto demoniaco di Janice. Sandberg ha dichiarato che il suo aspetto era abbastanza goffo e che a posteriori ne farebbe volentieri a meno.
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Spike Lee – Lola Darling
Nel film del 1986 scritto, diretto e interpretato da Spike Lee, la protagonista ha una relazione con tre uomini differenti, e in una scena vediamo uno di questi, Jamie, che stupra violentemente la giovane. Il problema è che nell’assurdo finale del film, dovendo scegliere con chi stare tra i tre amanti, lei dichiara il suo amore proprio a Jamie. Lee ha dichiarato che se c’è una scena di cui davvero si pente in tutta la sua carriera e che cambierebbe volentieri se solo potesse tornare indietro, è proprio quella dello stupro, perché tratterebbe con molta leggerezza e superficialità un crimine così grave come la violenza sessuale.
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Will Gluck – Amici di letto
Nel film del 2011 con protagonisti Justin Timberlake e Mila Kunis c’è una scena in cui il personaggio interpretato dall’attore e cantante si prende gioco di Scientology definendola una sorta di “grande sci-fi”. Il problema è che nel cast del film c’era anche Jenna Elfman, uno dei membri di Scientology più importanti di Hollywood, che ha scoperto tutto solo dopo l’uscita del film, in quanto il regista aveva aggiunto la scena fuori script. Inutile dire che Gluck si è dichiarato davvero pentito del pessimo tiro giocato all’attrice.
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Steven Spielberg – Incontri ravvicinati del terzo tipo
Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale nel 1978, ma, avendo gravi problemi finanziari, la Columbia forzò il regista a terminare la lavorazione molto prima, distribuendo la pellicola nel 1977. Gli incassi furono altissimi, ma purtroppo la versione realizzata in così poco tempo non conteneva tutto ciò che Spielberg aveva in mente fin dall’inizio per il film. Il regista chiese così alla Columbia di poter girare delle scene aggiuntive, ottenendo l’ok ad una sola condizione: avrebbe dovuto realizzare delle riprese che mostravano l’interno dell’astronave, così da avere del materiale migliore per pubblicizzare il film. Spielberg lo fece, ma più tardi dichiarò che fu un grandissimo errore, perché l’interno dell’astronave – a suo avviso – sarebbe dovuto rimanere un segreto.
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Sam Raimi – La casa
Ricordate la celebre e terribile scena in cui Cheryl viene letteralmente violentata dai rami di un albero? Il regista ha rivelato che a suo avviso si trattava di una sequenza “non necessaria e forse un po’ troppo brutale”, dichiarandosi pentito di aver sconvolto il suo pubblico in un modo così malato e gratuito.
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Nicholas Meyer – Star Trek: Rotta verso l’ignoto
Il film ebbe un gran successo sia di pubblico che di critica all’epoca della sua uscita, ma il regista non fu particolarmente felice di tutto il lavoro che aveva fatto. Una scena in particolare infatti lo aveva turbato a tal punto da essersi pentito di averla girata: si tratta del momento in cui Spock scava nella mente del personaggio di Valeris – interpretata da Kim Cattrall – arrivando a farla urlare dal dolore. Meyer ha dichiarato che vedere un personaggio come Spock torturare qualcuno è stato decisamente fastidioso.
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