È vero, i film portano successo, denaro, orgoglio, fama e agganci ai propri registi. Ma qualche volta anche i guai non mancano. E no, non stiamo parlando di semplici imprevisti sul set, ma di veri e propri… probemi con la legge! D’altra parte, a volte per realizzare il “film perfetto” è necessario essere pronti a tutto. Ma davvero a qualsiasi cosa. Lo sanno bene i registi della nostra gallery di oggi: da George Romero a Ryan Gosling, nove film che hanno fatto arrestare i loro registi.
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Lucio Fulci – Una lucertola con la pelle di donna
Nel film del 1971 diretto dal Maestro dell’horror Lucio Fulci c’è una cruenta scena che mostra degli “esperimenti” medici condotti su alcuni cani vivisezionati. Gli effetti speciali furono curati dal geniale Carlo Rambaldi – che lavorò anche a quelli di E.T. – e risultarono talmente realistici che il regista fu accusato di aver realmente torturato i poveri animali. Per evitare che la corte lo condannasse ad un anno di prigione, Rambaldi fu costretto a presentare in tribunale gli animatronic utilizzati nel film!
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George Romero – The Man From the Meteor
Il papà degli zombie movies iniziò a mettere in pratica la sua passione per il cinema quando era solo un bambino. All’età di 14 anni, Romero prese in prestito la 8mm di suo zio per realizzare uno sci-fi che aveva intitolato The Man From the Meteor, che includeva una scena in cui un manichino alieno veniva dato alle fiamme dopo essere stato colpito da un raggio laser. Per rendere la sequenza ancora più suggestiva, il regista decise di lanciare in fantoccio in fiamme dal tetto della sua casa, senza pensare che la cosa avrebbe spaventato a morte i suoi vicini. Il risultato? Venne portato via dalla polizia locale, per poi essere rilasciato alcune ore dopo grazie all’intervento dei genitori.
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Tahmineh Milani – The Hidden Half
La regista iraniana è nota per i suoi film dallo stampo prettamente femminista, i cui contenuti ripercorrono, di volta in volta, tutte le ingiustizie subite dalle donne nel suo paese natale. Non stupisce quindi che il suo film del 2001 – incentrato su una donna rivoluzionaria – abbia suscitato molto scalpore, venendo accusato di sostenere “le fazioni che fanno guerra a Dio”. La regista è stata in seguito arrestata, rischiando per il suo reato la pena di morte; tuttavia, dopo numerose petizioni e l’intervento dello stesso Presidente iraniano, è stata rilasciata su cauzione una settimana dopo.
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Ziad Doueiri – The Attack
Nel 2017, dopo essere stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia per il suo film The Insult, il regista libanese – di ritorno a Beirut – è stato arrestato nella notte con l’accusa di “collaborazionismo con il nemico”. Questo perché alcune scene del suo precedente film, The Attack, erano state girate in Israele, paese in guerra con il Libano. Fortunatamente, dopo un lungo interrogatorio Ziad Doueiri è stato rilasciato.
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Ruggero Deodato – Cannibal Holocaust
Il classico del 1980 diretto da Ruggero Deodato è ad oggi uno dei film più censurati al mondo per via delle sue scene crude e i contenuti particolarmente impressionanti. A tal punto che il regista, lo sceneggiatore, il produttore e il distributore della pellicola furono condannati a quattro mesi di reclusione, 400.000 lire di multa e un mese di arresto con l’accusa di oscenità. Non solo, rischiarono di essere condannati anche per omicidio, perché il realismo delle scene è tale che i giudici erano convinti che gli attori fossero davvero morti durante le riprese. In verità, per contratto era stato stabilito che sarebbero dovuti “scomparire dalla circolazione per un anno”, proprio per aumentare il senso di realismo del film: ovviamente, date le accuse, dovettero presentarsi in tribunale per dimostrare di essere ancora vivi!
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Deia Schlosberg
La regista americana è nota soprattutto per aver realizzato il documentario sul riscaldamento globale How to Let Go of the World and Love All the Things Climate Can’t Change, che nel 2016 ha avuto un grande successo negli States. L’anno seguente però l’autrice è stata arrestata mentre stava filmando – per il suo secondo film – un gruppo di attivisti impegnati nell’interruzione di un oleodotto in North Dakota. Le autorità l’hanno così ritenuta complice e accusata di ben tre capi di cospirazione, la cui pena massima è di 45 anni di carcere. In seguito, numerose personalità hollywoodiane hanno firmato una petizione per chiederne la scarcerazione al presidente Obama, riuscendo a far cadere le accuse circa un mese dopo l’arresto.
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Ryan Gosling – Lost River
La star di Barbie e La La Land non ha avuto esattamente una bella esperienza con il suo primo film da regista. Mentre stava girando Le idi di marzo, nel 2011, Gosling aveva già in mente di realizzare il suo Lost River. Così, dopo le riprese, decise di girovagare per Detroit con una cinepresa in modo da iniziare a prendere confidenza con lo strumento. La polizia lo trovò da solo in un edificio abbandonato e, pensando fosse lì per rubare del rame, lo trascinò in caserma.
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Ali Avci – Uyanis
Nonostante i continui tentativi di far annullare la sentenza, il regista turco Ali Avci è stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere nel settembre 2018. Il motivo è che il contenuto del suo film del 2016, Uyanis – che racconta la storia di un colpo di stato militare in cui vengono uccisi 250 uomini -, dimostrerebbe che il cineasta sarebbe implicato nell’organizzazione terroristica che ha ideato l’attacco reale. Secondo il tribunale, il suo scopo era quello di modificare la percezione dell’opinione pubblica in modo da allinearla agli obiettivi dell’organizzazione.
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Richard Driscoll – Eldorado
Nonostante vanti un cast che comprende nomi come David Carradine, Daryl Hannah, Peter O’Toole e Michael Madsen, il film diretto da Richard Driscoll è ad oggi piuttosto sconosciuto. Ma c’è una valida spiegazione: non è uscito nei cinema! Lo studio che possedeva i diritti di distribuzione scoprì infatti che il film era stato pubblicato direttamente su DVD senza alcun preavviso. Ma non solo, venne fuori che il regista era praticamente scomparso dalla circolazione. Alcuni mesi dopo, Driscoll fu trovato e arrestato con l’accusa di frode fiscale.
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