Cristina D’Avena incanta il Best Movie Comics and Games: «Sono stata la prima cosplayer»

La più celebre interprete italiana di sigle dei cartoni animati si è raccontata in un talk gremito, dai ricordi d'inizio carriera agli esilaranti aneddoti "universitari" sul suo enorme successo, passando per il rapporto unico coi fan e un'eventuale partecipazione a Sanremo. Ecco il resoconto completo dell'incontro: «Voglio essere la vostra infanzia, ma anche il vostro presente e il vostro futuro»

Cristina D’Avena incanta il Best Movie Comics and Games: «Sono stata la prima cosplayer»

La più celebre interprete italiana di sigle dei cartoni animati si è raccontata in un talk gremito, dai ricordi d'inizio carriera agli esilaranti aneddoti "universitari" sul suo enorme successo, passando per il rapporto unico coi fan e un'eventuale partecipazione a Sanremo. Ecco il resoconto completo dell'incontro: «Voglio essere la vostra infanzia, ma anche il vostro presente e il vostro futuro»

Cristina D'Avena Best Movie Comics and Games

La sua voce non ha bisogno di presentazioni! Dopo aver accompagnato la nostra infanzia fin dagli anni ‘80, è arrivata a Best Movie Comics & Games Cristina D’Avena, la più celebre interprete italiana di sigle dei cartoni animati, protagonista di un gremito e seguitissimo panel al Superstudio Più a Milano, moderato dal responsabile editoriale di Best Movie e Best Streaming Giorgio Viaro.  

Dopo gli esordi allo Zecchino d’Oro, D’Avena ha raggiunto il successo come interprete di sigle musicali di cartoni animati, intraprendendo anche la carriera di attrice con la serie Love Me Licia, di cui è stata protagonista. Ad oggi i suoi dischi hanno venduto oltre 7 milioni di copie, la sua voce ha accompagnato gli opening di cartoni indimenticabili come I puffi, Occhi di gatto, Mila e Shiro, Lupin e One Piece e le è stato dedicato anche un tratto del lungomare di Jesolo.

Ecco il resoconto completo del suo panel al Best Movie Comics and Games, dove ha trattato tantissimi argomenti: dai ricordi d’inizio carriera agli esilaranti aneddoti “universitari” sul suo enorme successo, passando per il rapporto unico coi fan e un’eventuale partecipazione a Sanremo, ecco tutto quello che ha raccontato al pubblico del nostro evento, prima di ricevere dalle mani del responsabile editoriale di Best Movie e Best Streaming il Best Movie Icon Award 2023.

A seguire, è partita la festa e si è dato spazio alla musica con l’esibizione live della cantante, che ha chiuso l’edizione 2023 del nostro evento milanese al suono dei brani che hanno segnato .

Bambino Pinocchio, il singolo di debutto nel 1982

«Bambino Pinocchio è stata la mia primissima incisione, non diciamo quanti anni sono passati ma è un’emozione unica ripensarci. Quando le persone iniziavano a capire che la bambina che cantava Bambino Pinocchio ero io non mi rendevo conto del valore che avesse. Pensavo che non avrei fatto altre sigle, addirittura. La canzone entrò in classifica perché tutti volevano ascoltarla, per cui tutti i capi di Mediaset pensarono che la mia voce potesse piacere e me ne fecero cantare un’altra, e poi un’altra, e poi un’altra…».

La primissima cosplayer

«Iniziarono a invitarmi anche a Bim Bum Bam, meraviglioso programma che ci ha fatto compagnia per tantissimi pomeriggi. Non lo conducevo io perché c’erano già dei conduttori importantissimi, ma cantavo lì le mie sigle. Sono stata la primissima cosplayer, la prima a travestirmi da Licia. Il pubblico scriveva a Bim Bum Bam e a un certo punto abbiamo dovuto prendere una decisione, passando dal Kiss Me Licia cartone ai telefilm».

«I bambini volevano vedere me, i genitori il telegiornale…»

«Tutti i bambini volevano vedere Licia, ma in contemporanea c’erano anche i vari tg, compreso il tg della Mediaset oltre a quello della Rai, che negli ascolti andavano malissimo. Non sapete quanti genitori mi hanno detto che hanno dovuto comprare più televisori perché i bambini volevano vedere Licia e altrimenti non potevano vedere il telegiornale. I bambini mi chiamavano Licia per strada e volevano sapere da me cosa sarebbe successo nelle puntate successive». 

La rinuncia all’università 

«Tra telefilm, concerti e spettacoli ho dovuto prendere la mia strada, medicina era una facoltà impegnativa, anche per i tirocini che bisognava fare. Non ho però mai detto “faccio solo quello” e nel frattempo studiavo perché il mio sogno era diventare neuropsichiatra infantile. Tutta la gente s’inscriveva agli esami per vedere me: era incredibile, dovevo fare l’orale e alla fine mi chiedevano di cantare I Puffi. All’esame di chimica piansi perché tutti applaudivano e il professore mi disse di tornare la prossima volta». 

«Voglio essere la vostra infanzia, ma anche il vostro presente e il vostro futuro»

«In Duets ho cantato le mie sigle con 40 artisti della musica italiana. Nessuno ha detto di no e tutti, ma proprio tutti, si sono emozionati. Duets ha battuto tutti gli album in uscita e sono stata l’unica artista donna a polverizzare il record di vendite. La musica dei cartoni animati non è musica di serie B. Quando venite a fare la foto e mi dite che sono la vostra infanzia, io dico: voglio essere la vostra infanzia, ma anche il vostro presente e il vostro futuro. I Puffi, Batman e Licia rimarranno sempre gli stessi e chi ama questa musica credo che ami qualcosa che rimane immutato nel tempo. Sono contentissima di poter accompagnare anche i bimbi della nuova generazione, mi piace pure ascoltare la musica super nuova per capire cosa hanno da dire i giovani. I varietà di una volta però mancano, oggi ci sono troppi programmi e non puoi affezionarti a nessuno». 

Un’eventuale partecipazione a Sanremo

«Per andare a Sanremo non è così semplice “vestire” Cristina. Se me la canzone me la scrive qualcun altro deve conoscermi davvero bene, forse converrebbe che lo scrivessi io stessa per me. E poi bisogna vedere se Amadeus mi prende!»

Il rapporto con la femminilità 

«A me piace moltissimo esporre la mia femminilità, in maniera sempre educata. Canto I Puffi, ma ai concerti tiro fuori il mio mondo, che non è fatto solo di Puffi e Licia, ma è anche più rock, particolare e glamour. Le copertine di Vanity Fair sono state un’esperienza stuzzicante, nella quale mi sono molto divertita». 

Il mondo dopo il Covid

«Più che una star mi considero un’amica e mi piace vedere il pubblico che mi sorride ed è contento. La felicità è così difficile da raggiungere, a volte si fanno dei giri pazzeschi ma non si arriva mai. Ai concerti con le mascherine il pubblico mi sorrideva con gli occhi, ma era difficilissimo capire le loro vere emozioni, però quest’amore e questo filo ci tirava, ci teneva stretto e ci ha fatto superare le difficoltà. Questo sorriso che abbiamo ritrovato non sprechiamolo però, così come le strette di mano, gli abbracci, i baci, le carezze. Tutto ciò ci è mancato tantissimo, ma oggi deve avere tutto un valore ancora più alto è ancora più bisognoso d’amore». 

Foto: ©️ Tommaso Prinetti/Matteo Milillo/Best Movie Comics and Games

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