In seguito alla pubblicazione la settimana scorsa dell’articolo del nostro direttore Giorgio Viaro Ha ragione Mereghetti: la commedia italiana ormai costa troppo e non incassa abbastanza, siamo stati contattati da Federica Lucisano, Amministratore Delegato di IFF, che ha prodotto Beata Ignoranza e Che vuoi che sia.
La IFF non condivide i contenuti dell’articolo e ha richiesto che venga precisato il significato del costo industriale che compare nei documenti resi disponibili dal Ministero e sopra citati.
Lo facciamo riportando direttamente le parole di Federica Lucisano, così come contenute nella mail che ci ha inviato.
«Nel caso specifico di BEATA IGNORANZA la domanda, e i relativi budget, al Ministero è stata presentata il 01/06/2016 e certamente comprendeva un costo di produzione più alto di quello che poi realmente è stato, ma si trattava appunto di un primo preventivo fatto sulla base di pochi elementi a cui è stato sommato il presunto costo di P&A e il costo per la distribuzione estera.
Poi le cose cambiano, evolvono, noi produttori lavoriamo per cercare di risparmiare e di chiudere gli accordi migliori possibili e così si arriva al vero costo del film.
Nel contratto stipulato con Rai Cinema (firmato appunto 6 mesi dopo la presentazione al Ministero di cui sopra) il budget di produzione è di euro 4.544.000 (e a consuntivo potrebbe subire ancora delle variazioni), ben lontano da quei 7.500.000 di cui si parla nell’articolo.
Ci tengo quindi a precisare che le cifre riportate da Best Movie si riferiscono al preventivo di costo industriale presentato al Ministero molti mesi prima dell’inizio delle riprese, e come tale può discostarsi di molto dal costo effettivo finale; e che il costo industriale include il costo film, il costo della distribuzione in Italia e il costo della distribuzione all’estero».
Riassumendo, viene precisato che:
– il costo industriale comprende, oltre ai costi di produzione, i costi di P&A (Promotion&Advertising, ovvero la promozione del film) e quelli di distribuzione estera
– il costo comunicato al Ministero quando si presenta la domanda di finanziamento è spesso sovrastimato rispetto al costo effettivo finale
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