Dopo le accuse e la relativa causa rivolta dagli attori Romeo e Giulietta, Olivia Hussey e Leonard Whiting, alla Paramount per via del film film diretto da Franco Zeffirelli (vi davamo conto QUI di tutti i dettagli), un’altra attrice, ovvero Brooke Shields, si è scagliata ora contro il defunto regista fiorentino, che la diresse adolescente e ancora 16enne nel film romantico Amore senza fine, del 1981.
Presente al Sundance Film Festival 2023 col documentario sulla sua vita Pretty Baby: Brooke Shields, l’interprete ha accusato Zeffirelli, scomparso nel 2019, di abusi sessuali e ha detto di non essersi sentita particolarmente al sicuro con lui sul set, dato anche il tema del film (la vita sessuale degli adolescenti a Chicago): «La fisicità e l’esplorazione della sessualità mi sono sembrate davvero pericolose, e non mi fidavo della capacità del regista di creare un ambiente sicuro per me».
Nel film i personaggi di nome Jade (Brooke Shields) e David (Martin Hewitt) si amano, ma la famiglia di lei, seppur progressista, non vede di buon’occhio la relazione tra i due. David, dopo una bravata, viene mandato in manicomio; Jade si trasferisce a Manhattan. Si incontrano nuovamente, ma la tragedia è vicina. Il film, che si rivelò un buon successo al botteghino e ottenne una candidatura agli Oscar nella categoria riservata alla canzone originale per Endless love, eseguita da Diana Ross e Lionel Richie, schierava nel cast anche un giovane Tom Cruise agli esordi.
Durante una scena di sesso proprio con Hewitt, stando a Shields sarebbe avvenuto il fatto per lei più estremo e doloroso: Zeffirelli le avrebbe torto l’alluce per arrivare a ciò che voleva da lei e dal suo volto, ovvero la simulazione del raggiungimento di un orgasmo, finendo però col turbarla moltissimo, dato che l’attrice non sapeva all’epoca cosa fosse l’acme dell’atto sessuale: «Zeffirelli continuava a prendermi l’alluce e, a torcerlo in modo da farmi assumere… un’immagine di estasi? Ma era più angoscia che altro, perché mi stava facendo male».
L’attrice ha definito quello sfruttamento come, a suo dire, una vera e propria “transazione”, ed è poi intervenuta proprio sulla denuncia dei protagonisti di Romeo e Giulietta, di recente attualità: «Era un’epoca molto diversa nel cinema e molti registi diversi si sono presi delle libertà. Dicevano una cosa agli attori e poi ne dicevano un’altra allo studio. Erano al comando ed erano le vere star. Sono stata fortunata ad avere mia madre con me sul set, Franco la odiava. La rispettava, ma penso di essere stata molto più protetta di quanto probabilmente lo fossero molti altri attori».
Nel medesimo prodotto, l’attrice ha rivelato anche di essere stata stuprata da un attore nel corso della sua carriera. La violenza si sarebbe perpetrata dopo la laurea a Princeton: Shields non ha fatto il nome del suo assalire, ma ha detto di averlo poi incontrato altre volte in contesti di lavoro. «Avevo paura di essere soffocata. Non ho neanche lottato, mi sono solo detta: “Resta viva e poi scappa”», dice Shields sempre nel documentario, dove si raccontano anche l’ossessione dei media per la sua verginità, l’alcolismo della madre e il primo matrimonio col noto tennista Andre Agassi, dal quale divorziò dopo nemmeno due anni di matrimonio nel 1999 (l’unione coniugale fu di fatto annullata).
Foto: Getty (Theo Wargo/WireImage; Andrea Blanch/Getty Images)
Fonte: Sundance Film Festival
© RIPRODUZIONE RISERVATA