A parte Thor e Hulk, gli Avengers sono tutti lì. Solo gli uni contro gli altri. Dire però che Captain America: Civil War sia un nuovo film sui Vendicatori sarebbe un errore. A spiegarci il perché ci pensano Christopher Markus e Stephen McFeely, gli sceneggiatori del cinecomic Marvel. Intervistati da Collider, hanno dichiarato: «Questa è una storia al 100% su Steve Rogers, in parte cominciata con Winter Soldier. Abbiamo seguito lo stesso tono, non volevamo allontanarci troppo da quanto già costruito. (…) La sfida più grande nell’introdurre anche gli altri Avengers è stato trovare il giusto equilibrio. Era essenziale per non ridurre tutto a una serie di camei».
La storia si svolgerà circa un anno dopo gli eventi di Age of Ultron e di Ant-Man, ma i Sokovia Accords non saranno solo una conseguenza di tutta la distruzione vista nel sequel di Joss Whedon: «Nel fumetto è l’esplosione a Stamford a far reagire il governo con il Registration Act. Qui non sarà a Stamford, ma succederà comunque qualcos’altro che porterà le alte sfere a dire basta. D’altra parte in Winter Soldier abbiamo fatto atterrare un Helicarrier su Washington D.C., è normale che ora qualcuno voglia mettere un freno a tutto questo. Tony Stark accetta questa supervisione e la condivide. Per Cap è invece più complicato, diventerà più personale. Anche per via di Bucky…».
Già, Bucky Barnes: da villain del capitolo precedente qui come lo ritroveremo? «Bucky ha ucciso un sacco di persone quando era manovrato dall’Hydra. Ora che comincia a riacquistare parte della sua umanità, immaginatevi cosa voglia dire convivere con questo tipo di ricordo».
Captain America: Civil War uscirà nelle sale italiane il 4 maggio 2016.
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In attesa del nuovo trailer, ripassiamo ciò che ci aveva svelato – e cosa no – il primo teaser:
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