Le vere origini di Van Damme

La storia di quando l’attore belga venne scelto per fare l’alieno di Predator, ma per un equivoco finì per fare Senza esclusione di colpi

Le vere origini di Van Damme

La storia di quando l’attore belga venne scelto per fare l’alieno di Predator, ma per un equivoco finì per fare Senza esclusione di colpi

Rimango spesso affascinato dai modi in cui la gente diventa famosa. C’è leggenda e realtà: a volte la leggenda è tutto sommato verosimile, ma è la realtà ad aggiungere il vero dettaglio succoso, noioso ma decisivo. Ad esempio, Jean-Claude Van Damme ha sempre raccontato di essersi trasferito senza soldi dalla nativa Bruxelles a Los Angeles: una volta lì avrebbe incontrato il famoso produttore Menahem Golan – capo della Cannon, responsabile dei film con Chuck Norris, quelli sui ninja e quelli sulla breakdance – e gli avrebbe tirato un calcio in fazza. Cioè, sopra la testa, come dimostrazione di atletismo. Golan, impressionato, gli avrebbe offerto un contratto sul posto.

Per quanto improbabile, la prima parte è vera: nei primi anni ’80, insieme al suo migliore amico Michel Qissi, Van Damme era partito alla folle avventura nel tentativo di diventare una star. Ma prima di Los Angeles era passato da Milano. Al MIFED, per la precisione: gli avevano detto che era tipo Cannes, ma meno caotico. Fu lì che tirò il primo calcio sulla testa a Golan, lasciandolo indifferente. Spostatisi a Los Angeles, Jean-Claude e Michel campavano di lavori saltuari e dormivano in auto. Il colpo di fortuna arrivò quando si infilarono a un provino per la Fox che stava cercando uno stuntman che interpretasse un alieno, l’antagonista del prossimo film di Schwarzenegger. I calci in fazza di Jean-Claude, cresciuto a karate e danza classica, finalmente fecero colpo: superò 300 candidati, e divenne Predator. E il resto è storia, anche se probabilmente ora state pensando che è la storia sbagliata. Jean-Claude e Michel si imbattono di nuovo in Menahem Golan in un club: è ubriaco. Ne approfittano. “Hey, ci siamo conosciuti a Milano!”, esordiscono. Esiste un termine per descrivere chi approfitta di te mentre sei ubriaco e ottiene il tuo biglietto da visita? Il giorno dopo, i due si presentano alla Cannon senza appuntamento. Jean-Claude lo prega, lo scongiura, gli tira altri calci sopra la testa, ma Menahem non ne vuole sapere. Poi Jean-Claude gli dice “by the way, sarò il cattivo nel prossimo film di Schwarzenegger”. Menahem si blocca: “Ma che piffero stai dicendo???”. Fa chiamare la Fox. Alla Fox confermano. Menahem, che in quei giorni aveva ingaggiato il gigante svedese Dolph Lundgren solo perché era stato il cattivo nell’ultimo film di Stallone, cambia improvvisamente spartito e lo mette sotto contratto all’istante per tre film.

 

Ora: la parte che nessuno sapeva – né Menahem, né Jean-Claude – era che il personaggio di Predator consisteva in un costume da alieno integrale. In quel momento, tra l’altro, il design era completamente diverso da come lo conosciamo oggi, più simile a un brutto kaiju da film di Godzilla. Jean- Claude, già armato del primo ruolo da protagonista per la Cannon in attesa di partire, arriva sul set di Predator e scopre di non essere altro che l’equivalente hollywoodiano del mimo dentro al Gabibbo. Dura pochi giorni e se ne va in un turbine di parolacce.

Alla Fox ne approfittano per far ripensare il costume da capo a Stan Winston. Golan si inalbera: è incastrato in un contratto di tre film con un signor nessuno. Ormai almeno il primo va girato, ma lui farà di tutto per spendere il meno possibile. Senza esclusione di colpi, storia di un americano che vince un torneo di arti marziali segreto a Hong Kong, era basato sui racconti autobiografici di Frank Dux, che poi si scoprirono essere le pittoresche fregnacce di un bugiardo patologico. Dopo mille traversie, divenne un classico che lanciò Van Damme e trascese il cinema cambiando persino la storia dello sport, dando l’ispirazione decisiva al movimento che fondò prima l’UFC e poi le Mixed Martial Arts. Il belga-marocchino Michel Qissi ebbe il suo momento di gloria in un successivo film di Van Damme, Kickboxer – Il nuovo guerriero, irriconoscibilmente truccato (ma meno che Predator) per interpretare il villain thailandese Tong Po. La vita è ben più assurda di una sceneggiatura.

 

© Cannon International (1) Kings Road Entertainment (1) Twentieth Century Fox, Lawrence Gordon Productions, Silver
Pictures (1), Twentieth Century Fox, Dune Entertainment, Scott Free Productions (1)

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