Dopo tre stagioni e un film, scritti e diretti da Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, ormai ci siamo: l’attesissima quarta stagione di Boris, la fuoriserie italiana cult, si prepara a debuttare “sugli schermi” il 26 ottobre in esclusiva su Disney+ (con tutti gli otto episodi). Per raccontare, ancora una volta, con un linguaggio satirico e fuori dagli schemi, il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiani.
Sono passati più di dieci anni e tutto è cambiato. La morente tv generalista – con i suoi medici buoni e le paternali contro la droga – è ancora più morente e perfino il regista René Ferretti (Francesco Pannofino) e i suoi amici ora lavorano per una piattaforma globale. La serie che René deve girare stavolta è Vita di Gesù, da un’idea di Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti), che non solo vestirà i panni del protagonista, notoriamente morto a 33 anni quando lui ne ha 50, ma anche quelli di produttore, con la sua SNIP (So Not Italian Production).
Stanis l’ha fondata con Corinna (Carolina Crescentini), che da qualche anno è anche sua moglie. La scrittura di Vita di Gesù è stata affidata ai soliti tre sceneggiatori (Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo, Andrea Sartoretti). Coproduttore e organizzatore è Lopez (Antonio Catania), che, in pensione dalla Rete, si è reinventato produttore con la sua QQQ (Qualità, Qualità, Qualità). L’occasione da non lasciarsi sfuggire è che la piattaforma europea più importante sta seriamente prendendo in considerazione il progetto ma, prima del via libera definitivo, serve l’approvazione delle sceneggiature (il tanto agognato e famigerato “lock”) da parte dell’Algoritmo.
Tutto sembra procedere bene, ma cosa comporterà lavorare sotto questo nuovo padrone? René saprà approfittare della nuova occasione per girare una serie finalmente di qualità, ma soprattutto i nostri sapranno adattarsi al mondo che è cambiato così rapidamente?
BORIS 4 è una serie originale italiana ed è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle. «Nonostante il desiderio e la spinta a tornare in questi anni è prevalsa sempre la voglia di preservare la vecchia esperienza. Solo che poi sono successe delle cose che ci hanno fatto pensare che era invece arrivato il momento – ha raccontato il produttore Lorenzo Mieli alla Festa del Cinema di Roma, dove la serie è stata presentata in un’atmosfera festante e gioviale di reunion, con ll cast al gran completo – Una è la riesplosione del fenomeno per le nuove generazioni grazie alle piattaforme, l’altra è la mancanza di Mattia (Torre, scomparso nel 2019, ndr), che ci ha spinto a volerla fare anche per lui».
Nel cast di BORIS 4, accanto ad alcune new entry, tornano tutti i gli amati interpreti delle passate stagioni: in ordine alfabetico, Luca Amorosino, Giulia Anchisi, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Aurora Calabresi, Paolo Calabresi, Astrid Casali, Antonio Catania, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Cecilia Dazzi, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Alberto Di Stasio, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Angelica Leo, Andrea Lintozzi, Emma Lo Bianco, Jerri Mastrodomenico, Francesco Pannofino, Lucio Patanè, Cristina Pellegrino, Maurizio Pepe, Edoardo Pesce, Giuseppe Piromalli, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Carlo De Ruggieri, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Giorgio Tirabassi e Nina Torresi.
«Essendo un gruppo di personaggi legati alla realtà, non potevamo avere una soluzione alla Simpson, senza dei rapporti mutati, ma dovevano per forza aver abitato questo mondo nel frattempo: un mondo che però è drasticamente cambiato», ha spiegato Luca Vendruscolo a proposito di come la nuova stagione riporti al presente e aggiorni l’arco narrativo della serie, mentre Giacomo Ciarrapico sui cambiamenti ha scherzato: “Cambiamo tutto per non cambiare niente. Alessandro ha un ruolo diverso, ma rimane schiavo da un’altra parte. Corinna e Stanis si sono sposati, ma continuano a odiarsi intimamente, per cui tutto è un po’ una soluzione gattopardesca».
A chi chiede come Disney+ abbia reagito alla presa in giro ai danni delle piattaforme streaming operata dalla nuova stagione di Boris, Lorenzo Mieli spiega poi: «La prima serie era andata in onda su FOX ai tempi, e in quel caso prendevamo in giro chiaramente la Rai e la tv generalista. Disney+ non ci ha creato censure, ma la sfida era essere graffianti e fare satira dentro lo stesso contenitore sul quale stai facendo satira, senza essere piacioni ma rimanendo graffianti come Boris è sempre stato. Gli fa eco Francesco Pannofino: «Se Boris non fa graffia, non è Boris. Magari accentuiamo cose che già esistono, anche se la realtà è sempre peggio della fantasia, e Disney si fa prendere in giro a casa sua. L’abbiamo fatta anche per chi non c’è più (il riferimento oltre a Mattia Torre è a Roberta Fiorentini, interprete della segretaria di edizione Itala, anch’ella scomparsa nel 2019, ndr)».
«Con Mattia abbiamo cazzeggiato talmente tante volte su Boris per infiniti giorni, avevamo un istinto a tre teste – aggiunge Ciarrapico – Lo conoscevamo anche come amico fraterno e certe volte ci immaginavamo come avrebbe cazzeggiato lui, mentre altre volte rimanevamo stupiti. La sensazione è stata quella di avere scritto comunque a tre le nuove puntate, e speriamo sia arrivata. Quando Lorenzo Mieli ci ha detto la sua idea per rappresentare Mattia è stata la molla definitiva per fare il progetto. Anche se l’abbiamo percepito pure come giudice: se non gli piaceva una scena, magaricascava un libro!»
Infine, una battuta sulla nuova storyline della serie, in cui Stanis è ovviamente mattatore in delle vesti addirittura cristologiche: «Stanis riferisce che i nuovi storici israeliani, tra cui Benny Morris che esiste davvero ed è uno degli storici israeliani oggi più in vista, sostengono che Gesù non sia morto a 33 anni ma a 50, e Stanis ci crede! Posso solo dire di essermi molto divertito con la parrucca, perché se uno non la indossa non lo può sapere, è stata l’ordigno comico più potente che ho avuto in mano da quando sono vivo e poi fare Gesù a 50 anni non succede spesso».
Foto: The Walt Disney Company Italia
Fonte: Festa del Cinema di Roma
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