Ieri sera, durante la cerimonia d’apertura del Festival di Cannes, il conduttore Laurent Lafitte ha lasciato la platea un po’ shockata per via di una battuta a Woody Allen, presumibilmente riferita alle accuse di stupro a lui rivolte dalla figlia adottiva Dylan Farrow.
«È bello che tu stia girando tanti film in Europa», aveva detto Lafitte a Woody, «Anche se non sei stato condannato per stupro negli Stati Uniti», con evidente richiamo anche alle controversie attorno a Roman Polanski.
Allen ha dichiarato di non essere rimasto offeso dalla gag, ma l’attrice del suo ultimo film Café Society (leggi la nostra recensione), Blake Lively, ha espresso tutta la sua insoddisfazione durante un’intervista con Variety: «Credo che gli scherzi che riguardino stupri, omofobia o Hitler non siano scherzi. È stata una cosa difficile da digerire. I festival sono dei posti così belli, dei rispettabili festival per film e artisti, e credo che un fatto così non sarebbe successo negli anni ’40. Non riesco a immaginarmi Fred Astaire e Bing Crosby che lo fanno. È stata più una delusione per gli artisti che erano lì presenti, che qualcuno fosse salito sul palco facendo battute su qualcosa che non fosse così divertente».
Ha proseguito l’attrice: «Ma non è stato solo Woody. Ha fatto tre commenti omofobi di fila. Una battuta su Hitler. Una battuta sullo stupro. Tutto nel giro di 30 secondi.. cosa stava succedendo? È stato confusionario».
Immediate le scuse del presentatore, che ha sottolineato come in verità il suo scherzo riguardasse più il puritanesimo americano, piuttosto che la vita privata di Allen: «Non volevo ferire nessuno. Se avessi saputo che sarebbe stato malinterpretato, non l’avrei fatto».
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