Barbie, una star contro le critiche sul film: «Un sacco di persone ha bisogno di corsi base di femminismo»

Una delle protagoniste ha detto la sua sulla scena madre del film fenomeno del 2023, ovvero il monologo sulla condizione delle donne nella società di oggi

Barbie, una star contro le critiche sul film: «Un sacco di persone ha bisogno di corsi base di femminismo»

Una delle protagoniste ha detto la sua sulla scena madre del film fenomeno del 2023, ovvero il monologo sulla condizione delle donne nella società di oggi

barbie

Il 2023 che si è appena chiuso è stato indubbiamente l’anno di Barbie. Che piaccia o no, il film di Greta Gerwig ha chiuso l’anno al primo posto degli incassi ed è probabile che avrà grandi soddisfazioni anche dalla stagione dei premi alle porte. Tra le critiche che gli vengono mosse, c’è quella di essere un film eccessivamente didascalico e che semplifica troppo il femminismo.

Su questo tema ha risposto la diretta interessata, America Ferrera, interprete della madre Gloria, dipendente della Mattel che finisce col ritrovarsi in mezzo alla guerra tra le Barbie e i Ken. È anche il personaggio che recita l’ormai celebre monologo sulle contraddizioni nel mondo femminile, su ciò che viene richiesto alle donne nella società patriarcale e le pretese che «rendono letteralmente impossibile essere una donna».

Per qualcuno, questo discorso è un po’ troppo semplicistico, mentre per altri ha centrato il punto ed è ciò che contribuisce a rendere il film così importante e impegnato, seppure in maniera molto pop e commerciale. I critici sostengono che discorsi di questo tipo vanno avanti da anni e che quindi non ci sia elemento di novità, ma l’attrice durante un’intervista al New York Times ha fatto sapere di pensarla diversamente: «Possiamo sapere cose e avere comunque bisogno di sentirle dire ad alta voce» ha detto.

Poi ha proseguito dicendo: «Ci sono un sacco di persone che hanno bisogno di corsi base di femminismo, intere generazioni di ragazze che stanno emergendo solo adesso e che non hanno parole per descrivere la cultura in cui sono cresciute. Inoltre, ragazzi e uomini che potrebbero non aver mai speso nulla tempo a pensare alla teoria femminista». Se invece lo spettatore è parte di quella fetta di società già esperta in femminismo, allora «potrebbe sembrare una semplificazione eccessiva, ma ci sono interi Paesi che hanno bandito questo film per un motivo».

Il monologo di America Ferrera in Barbie ha comunque colpito nel segno: è stato riportato che giovani aspiranti attrici lo stanno usando durante audizioni e provini per il teatro e il cinema. Una situazione che l’attrice ha definito divertente e allo stesso tempo sconfortante, perché «è davvero triste che delle ragazzine di 11 anni recitino quel monologo e si sentano già come se sapessero cosa sta dicendo».

Foto: MovieStills

Fonte: New York Times

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