Altrimenti ci arrabbiamo!, cast e regia omaggiano il celebre buddy movie: «Vogliamo creare un ponte»

Un incontro mlto interessante, dove grande spazio è stata dedicata all'operazione in sé, un omaggio all'omonimo film del 1974 con Bud Spencer e Terence Hill

Altrimenti ci arrabbiamo!, cast e regia omaggiano il celebre buddy movie: «Vogliamo creare un ponte»

Un incontro mlto interessante, dove grande spazio è stata dedicata all'operazione in sé, un omaggio all'omonimo film del 1974 con Bud Spencer e Terence Hill

Altrimenti ci arrabbiamo

Cresciuti come fratelli ma allontanatisi da anni a causa di un litigio, Carezza (Edoardo Pesce) e Sorriso (Alessandro Roia) devono mettere da parte antichi rancori e diversità caratteriali per ciò che hanno più a cuore: la mitica automobile Dune Buggy sottrattagli dall’avido Torsillo (Christian De Sica), uno speculatore edilizio senza scrupoli. Aiutati dall’intrigante e pericolosa Miriam (Alessandra Mastronardi), tra inseguimenti rocamboleschi, scazzottate memorabili e delicati pasti a base di birra e salsicce, i due faranno di tutto per riconquistare la loro amata macchina.

La sinossi di …Altrimenti ci arrabbiamo! (di cui trovate il trailer in calce all’articolo) mette subito in chiaro che il film, diretto dagli YouNuts! e prodotto da Compagnia Leone Cinematografica con Lucky Red, a dispetto del titolo non è un remake ma un omaggio all’omonimo film del 1974 con Bud Spencer e Terence Hill. Un tema che è stato più che centrale nella round table che si è tenuta il 17 marzo, alla presenza dei registi e degli attori Edoardo Pesce, Alessandro Roia, Christian De Sica e Francesco Bruni, e sul quale sono intervenuti un po’ tutti i presenti, sottolineando soprattutto come ognuno di loro si sia approcciato al progetto.

«Non ci abbiamo pensato più di tanto – riferiscono i registi, riferendosi al rapporto con il materiale originale e la sua pesante eredità – siamo stati subito coinvolti dal progetto e anche dalla possibilità di fare un buddy movie o comunque un action comedy che era da un po’ che non veniva fatto. Ovviamente spesso si parla del rischio di andare a toccare un film sacro come quello… tra l’altro noi siamo cresciuti e siamo super fan di tutti quei lavori come Altrimenti ci arrabbiamo. Quindi quando ci hanno proposto questa cosa non abbiamo minimamente pensato alla parte rischiosa. Però ecco lavorare con tutti quegli elementi come la Dune Buggy o la musica [il coro del lungometraggio originale n.d.r.] ci ha attirato ovviamente e ci siamo buttati a capofitto».

Altrimenti ci arrabbiamo

Gli stessi concetti sono stati ripresi inoltre da Alessandro Roia, che ha voluto sottolineare quanto il loro lavoro si sia discostato dall’operazione remake soprattutto per il tipo di rielaborazione che è stata fatta durante le riprese: «Credo che un po’ come abbiano accennato loro [gli YouNuts!] non è una questione di rapporto con la materia originale ma con “l’immediato”, cioè con quello che abbiamo letto. E soprattutto credo che nasca proprio tutto da quello che poi rimane cristallizzato nelle memorie e viene rielaborato – precisa l’artista – La passione che noi abbiamo avuto non deve essere riportata in carta carbone. È uno stilema che non riconosco. Secondo me abbiamo fatto un film che ci è stato proposto, che abbiamo creato insieme, che abbiamo trasformato tutti quanti anche sul set e che viene da quei ricordi lì, ma vorremmo creare un ponte».

Grande curiosità, ovviamente, anche sul rapporto tra gli interpreti principali, che hanno tenuto a precisare che si conoscevano già grazie al set di Romanzo Criminale. Dal momento che Bud Spencer e Terence Hill hanno lavorato a lungo insieme e si era creato un rapporto di amicizia, è legittimo chiedersi come loro si siano rapportati l’uno all’altro. In tal senso Roia ha spiegato: «Non c’è stato quel momento in cui ci siamo dovuti conoscere, anzi, c’è quasi un amore – ha esordito scherzando con il collega – quindi è stato facile. Siamo consolidati come coppia di amici, questo è poco ma sicuro».

Ovviamente entrambi hanno voluto sottolineare di essere praticamente cresciuti con i buddy movie della storica coppia di …Altrimenti ci arrabbiamo! e sono logicamente affezionati a queste figure; ma non hanno cercato un vero e proprio confronto, per quanto abbiano provato a rispettare l’attitudine che aveva caratterizzato i loro lavori. Il punto di arrivo, secondo l’interprete di Sorriso, è sì prendere ispirazione dalle dinamiche originali, ma anche renderle sovrapponibili e cercare ispirazioni comunque diverse.

La parola poi è passata a Christian De Sica, che ha voluto dire la sua su quello che è stato un po’ il filo conduttore della round table e che abbiamo fin qui illustrato, ovvero il rapporto con il materiale di partenza: «Il cinema è un grosso equivoco no? E posso dire questo: Bud Spencer e Terence Hill sono un cult, hanno creato questo grande successo, però se andiamo ad analizzare, produttivamente questo film è stato un grande sforzo rispetto all’originale. Gli autori hanno girato meglio di com’era stato fatto per l’originale e anche gli attori… sì la coppia originale era fantastica però questi [Pesce e Roia] sono due attori veri! Loro erano pure doppiati! – ha aggiunto scherzando, prima di approcciare un discorso più generale – Questa nuova generazione ha una cultura cinematografica che quelli della mia generazione non avevano. Lasciando stare i grandi maestri come Fellini e Visconti, ma chi faceva commedia… loro hanno una preparazione encomiabile, sembra un film americano!»

Altrimenti ci arrabbiamo

Un altro interessante spunto di conversazione è poi nato riflettendo sul periodo storico che stiamo vivendo, dove – a causa della pandemia – a lungo il cinema ha sofferto di rinvii e ritardi e ora si trova a dover programmare uscite anche fin troppo ravvicinate, rischiando quindi di “bruciare” il film con pochi incassi perché l’offerta è troppo ampia. Ad offrire il suo punto di vista è stato nuovamente De Sica: «Bisogna insistere però, perché bisogna cercare di stanare la volpe dalla tana e riportare il pubblico al cinema. Sono passati due anni dall’inizio dell’emergenza e bisogna andare avanti».

Per amor di precisione, durante l’analisi, anche Edoardo Pesce ha spiegato che comunque nel progetto sono state coinvolte anche le famiglie degli autori originali (Marcello Fondato e Francesco Scardamaglia). Anche Terence Hill ha avuto modo di visionare la sceneggiatura e si è detto soddisfatto del lavoro svolto, anche se al momento non ha avuto modo di vedere il lungometraggio completo. Un progetto, dunque, che ha cercato il più possibile di presentarsi come nuovo ma che al tempo stesso ha rispettato il lavoro svolto in passato anche confrontandosi con chi ha lavorato al materiale originale.

La parola ai registi YouNuts!: scelte estetiche e riferimenti ad altri film

Nel corso dell’incontro la conversazione si è poi spostata verso l’estetica del film e i riferimenti, oltre al materiale originale, anche ad altri tipi di lavoro. In tal senso i registi hanno voluto prima spiegare per quale motivo abbiano scelto di inserire delle brevissime scene disegnate: «È stata una scelta per cercare di avvicinare un pubblico più giovane a questo tipo di film, per invogliarli e coinvolgerli».

Per quanto riguarda le altre fonti di ispirazione è facile per loro individuare quali siano stati i riferimenti: «Noi abbiamo un approccio sempre molto citazionista, quindi non lo facciamo neanche dopo uno studio in particolare. Quando dobbiamo fare un campo largo di un paesaggio ci viene naturale ispirarci ad un western. Poi siamo cresciuti con tante commedie e in questo caso ci siamo ispirati a quello o ai buddy movie – hanno spiegato, prima di entrare nel dettaglio – inoltre essendo questa una favola o comunque un mondo onirico, chi meglio ha raccontato meglio questi due elementi è Spielberg, che ha una particolare sospensione del tempo riuscendo a farli sembrare veri».

In tal senso abbiamo anche personalmente chiesto come sia nata la realizzazione della comunità circense, piuttosto centrale ai fini della trama, che a nostro avviso sembra quasi essere un omaggio a Snatch di Guy Ritchie: «[Ci ha un po’ ispirato] soprattutto per come parla Brad Pitt. Non lo abbiamo copiato ma studiato… però sì, ci siamo ispirati molto. Poi dovendo rappresentare un po’ il mondo gipsy quella è stata sicuramente una grande ispirazione».

Foto: Lucky Red

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