Non c’è dubbio che l’attuale panorama cinematografico stia vivendo una fase decisamente particolare, nella quale ogni progetto che susciti la curiosità del pubblico viene inevitabilmente filtrato attraverso le considerazioni – alcune appropriate, altre meno – sul politicamente corretto. La valutazione sull’inclusività e sull’accuratezza culturale è infatti al centro del dibattito quotidiano sui social, che non mancano poi di polarizzare la polemica su coloro che poi finiscono al centro di tutto, ovvero gli attori e le attrici.
Non è raro, soprattutto in tempi recenti, che alcune star si siano pentite di un determinato ruolo, che in seguito è stato valutato come inappropriato o controverso per via del grande divario tra i personaggi ed i vari attori chiamati ad interpretarli. Vittime di queste situazioni sono stati alcuni dei volti più noti del cinema contemporaneo, tra cui Scarlett Johansson, Jake Gyllenhaal, Emma Stone e molti altri. Nella nostra gallery di oggi potete quindi scoprire i dieci attori pentiti di un ruolo ritenuto politicamente scorretto.
- SCARLETT JOHANSSON
Alla star venne offerta la possibilità di interpretare in Rub & Tug – 3 ragazze indiavolate il ruolo di Dante “Tex” Gill, transgender che negli anni ’70 gestì una fiorente attività di centri massaggi illegali. La polemica suscitata dal possibile casting la spinse tuttavia a rifiutare la parte, dichiarando a seguire: «La nostra comprensione culturale delle persone transgender continua ad avanzare, ho imparato molto dalla comunità dopo la mia iniziale dichiarazione sul casting e ho compreso quanto sia stata insensibile».
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EMMA STONE
L’amata attrice premio Oscar per La La Land ha sentito il bisogno di scusarsi per aver interpretato un personaggio di origini asiatiche ed hawaiane nel film Sotto il cielo delle Hawaii (2015). Nel corso della cerimonia del Golden Globe 2019, Emma Stone ha infatti urlato un sentito «Scusami!» a Sandra Oh, la quale stava facendo ironia sulla suddetta scelta di casting, ritenuta decisamente fuori dalla cultura di riferimento del personaggio.
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JULIANNE MOORE
L’attrice premio Oscar per Still Alice è tornata a parlare dell’esperienza vissuta sul set di I ragazzi stanno bene (2010). Qui Julianne Moore e Annette Bening, due attrici etero, hanno interpretato una coppia lesbica. Aspetto che in seguito ha spinto la stessa Moore a rivalutare il suo lavoro sotto un’altra luce: «Guardo indietro e dico “Wow”. Non penso lo faremmo oggi. Non so se ci sentiremmo a nostro agio. Dobbiamo dare rappresentanza alle persone».
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ZOE SALDANA
L’amata interprete di Gamora nel Marvel Cinematic Universe nel 2016 ha interpretato la celebre cantante Nina Simone. La scelta di casting dell’attrice ha tuttavia destato alcune perplessità, essendo di chiare origini dominicane e portoricane. Circostanze che in seguito l’hanno spinta a scusarsi a mezzo social: «Avrei dovuto fare tutto ciò in mio potere affinché a interpretare un’eccezionale donna nera fosse davvero una donna nera».
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ROONEY MARA
Rooney Mara è stata al centro di uno dei casi più clamorosi quando nel 2015 gli venne offerto il ruolo della giovane nativa americana Giglio Tigrato nel film Pan – Viaggio sull‘isola che non c’è. Ruolo del quale in seguito si è decisamente pentita, riconoscendo come il suo casting fosse decisamente fuori luogo: «Ho odiato, odiato, veramente odiato essere da quel lato del discorso sul white-washing. Davvero. Non trovarmi mai più da quel lato. Posso capire perfettamente perché le persone si siano sentite così arrabbiate e frustrate».
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ED SKREIN
L’attore e rapper britannico era stato originariamente scelto per interpretare Ben Daimio, un personaggio di origine asiatica nel reboot di Hellboy arrivato nel 2019. Il personaggio è stato concepito come nippo-americano, e appena prima delle riprese Skrein ha deciso di fare un passo indietro per cedere il ruolo a Daniel Dae Kim: «È chiaro che rappresentare questo personaggio nella sua accuratezza culturale è molto importante per le persone, e negare questa responsabilità farebbe continuare la preoccupante tendenza ad oscurare le voci e le storie delle minoranze etniche nell’arte. Penso sia importante onorare e rispettare tutto questo. Perciò faccio un passo indietro affinché la parte vada a qualcuno di più appropriato».
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JAKE GYLLENHAAL
Tra i (pochi) film di scarso successo nella carriera di Jake Gyllenhaal si ricorda Prince of Persia – Le sabbie del tempo (2010), nel quale presta volto e fisico al principe Dastan. Non sono quindi mancate forti accuse di white-washing rivolte all’attore, il quale anni dopo ebbe a dichiarare: «Ho imparato molto da quel film e successivamente ho speso molto tempo per cercare di essere più attento verso i ruolo che scelgo e sul perché lo faccio. Non era il ruolo giusto per me»
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GWYNETH PALTROW
Gwyneth Paltrow nel 2001 aveva girato con Jack Black l’amata commedia Amore a prima svista. Come ricorderete, Black interpreta un uomo che in qualche modo “vede” una donna decisamente obesa come se fosse molto magra e per la realizzazione del film l’attrice dovette indossare un costume prostetico per assumere delle fattezze obese. Scelta che venne considerata da alcuni come “fuori luogo” e che fu in seguito definita disastrosa dalla stessa Paltrow.
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HALLE BERRY
Sulla falsariga di quanto accaduto a Scalett Johansson, anche ad Halle Berry venne offerto il ruolo di un uomo transessuale. Sebbene si fosse inizialmente detta felice di avere la possibilità di tuffarsi in quel mondo, l’attrice ritrattò poi la sua posizione: «Nel weekend ho avuto la possibilità di discutere riguardo alla mia considerazione per il ruolo di un uomo transgender. Voglio scusarmi per quelle frasi. Da donna cisgender, ora capisco che non avrei dovuto considerare quella parte e che la comunità transgender debba innegabilmente avere la possibilità di raccontare la propria storia».
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ANNE HATHAWAY
Nel 2020 l’attrice è finita al centro delle polemiche al causa del ruolo della Strega Suprema nel film di Robert Zemeckis Le Streghe, nel quale la vediamo indossare delle protesi alle mani. Hathaway si è così espressa sulla vicenda: «Ho recentemente appreso quante persone con differenze negli arti, specialmente bambini, abbiano sofferto a causa di ciò che è stato mostrato in Le Streghe. Da qualcuno che crede fortemente nell’inclusività e detesta assolutamente la crudeltà, vi devo delle scuse per il dolore causato. Mi spiace».
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