1937. Il Senato americano discute un disegno di legge contro il linciaggio che finisce per non essere approvato. 1939. La cantante Billie Holiday canta Strange Fruit, una canzone che condanna le violenze sugli afroamericani che finisce per attirare l’attenzione delle autorità. Nonostante le ripetute richieste di non cantare più il brano in pubblico, Billie decide di continuare a esibirsi senza censure. Sarà l’inizio di una vera e propria persecuzione, raccontata in Gli Stati Uniti contro Billie Holiday, attraverso la quale il governo cercherà di rovinare la vita dell’artista facendo leva sui suoi problemi personali legati all’uso di sostanze stupefacenti. Nonostante le sofferenze e le difficoltà, Billie porterà avanti la sua lotta per la libertà di cantare la rabbia di un popolo ed essere un’artista libera.
Il regista Lee Daniels (già regista di The Butler, con protagonista il Premio Oscar Forest Whitaker) torna a raccontare una pagina importante della storia della cultura afroamericana del XX Secolo e, con l’eleganza che contraddistingue il suo cinema, porta in scena la lotta di una donna tanto forte e sicura in pubblico quanto fragile e problematica in privato capace di emozionare e commuovere. Sicuramente, il principale punto di forza del film risiede nell’intensa interpretazione della cantante Andra Day (vincitrice del Golden Globe e candidata all’Oscar per il suo ritratto di Billie Holiday), qui al suo primo ruolo cinematografico da protagonista assoluta. Tra impegno sociale e grande musica, Gli Stati Uniti contro Billie Holiday è un film da non perdere e da inserire nella vostra videoteca perfetta, in arrivo in DVD a partire dal 24 agosto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA