Tom Hardy è un veterano dei cinecomics, essendo stato Bane in casa DC e attualmente legato alla Sony nei panni di Eddie Brock/Venom. Quest'ultimo impegno potrebbe impedirgli di entrare a far parte del Marvel Cinematic Universe, ma ciò non toglie che sarebbe un candidato valido per Wolverine: il talento ce l'ha, il carisma da duro anche. Ma sarebbe disposto a firmare un contratto per almeno sei film?

A livello anagrafico è forse fuori tempo massimo (il prossimo autunno compirà 55 anni), ma Keanu Reeves ha un asso nella manica: ha più volte dichiarato di voler interpretare Wolverine, e le sue recenti interpretazioni nei due film di John Wick sono praticamente un provino esteso. Inoltre, l'attore canadese (la stessa nazionalità del mutante) ha già avuto dei contatti con la Marvel: era in lizza per il ruolo di Jude Law in Captain Marvel.

Anche Scott Eastwood, figlio del mitico Clint, ha affermato che non direbbe di no alla possibilità di diventare Wolverine al cinema. È già stato dall'altra parte della barricata in Suicide Squad, e il suo passaggio alla Marvel avrebbe la giusta carica simbolica: per ammissione esplicita di Hugh Jackman, una delle ispirazioni per la sua performance nei panni di Logan fu Eastwood padre.

Travis Fimmel ha già alle spalle un ruolo irsuto e furibondo, quello di Ragnar Lothbrok nella serie televisiva Vikings. Nel 2016 c'è stato il primo tentativo di entrare a far parte di un franchise cinematografico con Warcraft, ma l'operazione non ha dato i risultati sperati. Il mondo Marvel sarebbe indubbiamente una carta più sicura da giocare.

Richard Armitage ha tutte le carte in regola per la parte: l'intensità, il fisico, anche il timbro vocale. Quest'ultimo in particolare lo rende un candidato che ha già una certa familiarità con il ruolo di Logan: nel 2018, Armitage gli ha prestato la voce in un podcast prodotto dalla Marvel.

Aidan Turner è abituato a ruoli action grazie a Being Human, Poldark e la trilogia de Lo Hobbit. Ha il carisma necessario, è disponibile dopo aver finito di girare l'ultima stagione di Poldark, e a livello anagrafico è vicino all'età che aveva Jackman ai tempi del primo film, dandogli la possibilità di rimanere Wolverine a lungo termine senza troppi problemi.

L'attore gallese Luke Evans è abituato a progetti di certe dimensioni, essendo stato Dracula, Gaston e uno dei cattivi di Fast & Furious. La parte di Wolverine sarebbe però un passo in avanti, la possibilità di far parte di un franchise in modo davvero duraturo. Inoltre, Evans ha dalla sua una certa esperienza con il personaggio: gli ha prestato la voce nella serie animata Robot Chicken.

Anche l'inglese Charlie Hunnam ha un curriculum fatto di film dal budget consistente, ma nessuno di questi gli ha dato un vero ruolo da franchise (vedi alla voce King Arthur). L'universo Marvel è praticamente una garanzia di successo, e come ben sa chi ha visto Sons of Anarchy, Hunnam farebbe grandi cose con la personalità tormentata di Wolverine.

Jensen Ackles ha dalla sua il fisico giusto, la rabbia necessaria e il carisma da bad boy che rende irresistibile il mutante canadese. L'unico possibile ostacolo: gli impegni legati alla serie televisiva Supernatural, di cui Ackles è protagonista da quattordici anni e che non sembra destinata a finire nell'immediato.

Questa è l'opzione più improbabile, essendo Jason Momoa l'attuale volto dell'universo DC nei panni di Aquaman. Detto questo, nulla impedisce agli attori di un franchise supereroistico di apparire nell'altro, e a seconda di quando la Marvel deciderà di usare gli X-Men (non prima del 2021, ha detto Kevin Feige) Momoa potrebbe essere libero, o almeno aperto all'idea di barcamenarsi tra due mondi cinematografici.