Filippo e Michela sono marito e moglie in procinto di separarsi e genitori di Francesco, un bambino di nove anni furbo e vivace. In tribunale, vista la lite dei coniugi per tenere la casa di famiglia e nell’ impossibilità di capire chi è il genitore giusto con cui il bambino debba vivere, il giudice sorprendentemente assegna la casa al bambino della coppia e stabilisce che saranno madre e padre ad alternarsi ogni lunedì dentro casa. La sentenza è però provvisoria: avvalendosi della supervisione di un assistente sociale il giudice deciderà dopo sei mesi a chi sarà affidato il piccolo in casa.
Francesco interpreta a suo modo la sentenza e confortato dal suo gruppo di amichetti si convince di essere il Boss della casa, scatenando situazioni rocambolesche, come ad esempio organizzando di nascosto una festa lanciata sui social che riempie la casa di ragazzini scatenati e che provoca addirittura l’intervento della polizia. Rimproverati pesantemente dall’ assistente sociale, Filippo e Michela, si accusano a vicenda, spalleggiati anche dalle loro famiglie d’origine. Francesco, che come tutti i figli desidera però la riappacificazione dei genitori, è consapevole di essere stato causa di peggiori litigi e cerca di rimediare comportandosi da ragazzino ubbidiente e disponibile. Prova anche a far riavvicinare i genitori ma all’orizzonte spuntano i nuovi pretendenti di mamma e papà e la situazione si complica ulteriormente fino a precipitare durante la cena della Vigilia di Natale.