L’ultimo progetto di Nicolas Winding Refn, Too Old to Die Young (il sottotitolo, a dir poco emblematico, è North of Hollywood, West of Hell), una serie tv in dieci episodi targata Amazon Studios, è sbarcato stamattina al Festival di Cannes accompagnato, manco a dirlo, dal suo vulcanico autore (qui potete leggere le nostre primissime impressioni).
Nella conferenza stampa di questo pomeriggio, il regista danese ci ha però tenuto a ribadire che l’accostamento alla serialità, come categoria e formato, non gli va parecchio a genio: «Questo è un film! È un film di 13 ore. Non è la TV! La TV sono cose come come reality show e canali di notizie. Questo è il futuro, che è in streaming».
A Cannes sono stati mostrati due episodi e, su richiesta di Refn stesso, si tratta del quarto e del quinto. A detta dell’autore di Drive e Solo Dio Perdona questi due segmenti narrativi sono più vicini al nucleo primario del progetto e al cuore dell’operazione, soprattutto per quel che riguarda il poliziotto interpretato da Miles Teller, che conduce una doppia vita in quel di Los Angeles.
«La differenza tra lo streaming e la fruizione tradizionale nelle sale è che lo streaming è un flusso di energia che sta intorno a noi e che funziona 24 ore al giorno – ha detto Refn -, Lo streaming è come un oceano di possibilità. L’idea di poter creare qualcosa di così privo di controllo era davvero interessante. Ogni giorno venivamo a lavorare, fino a quando non rimanevo senza soldi. Per dieci mesi! La creatività dopotutto è una droga, come la cocaina. Significa esporti, essere narcisista, egomaniaco, autoindulgente».
Refn ha anche dichiarato che l’attualità l’ha molto influenzato nella scrittura degli episodi e che ha seguito il flusso di notizie per trovare ispirazione. Compresa, naturalmente, anche l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e la Brexit in Inghilterra. «Quando ci siamo trasferiti a Los Angeles per iniziare a preparare la serie, le elezioni del 2016 erano ancora in corso – ha aggiunto – Sono stato molto colpito dal risultato in quanto straniero proveniente da Copenhagen, che è la città più sicura e più liberale dell’intera galassia. Ero come un alieno arenato per la prima volta in una strana terra che sono gli Stati Uniti. La mia idea era quella di creare un racconto dove le donne rappresentano la speranza e gli uomini, invece, vengono demoliti».
Foto: Getty Images
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