The Shape of Water Guillermo del Toro: una nuova Bella e la Bestia

The Shape of Water Guillermo del Toro: una nuova Bella e la Bestia

The shape of water guillermo del toro

The shape of water Guillermo del Toro: una sorta di Bella e la Bestia durante la guerra fredda, potremmo dire per iniziare. Una favola antica e moderna insieme, ma anche per certi versi senza tempo, che ha avuto il potere di convincere pubblico e critica. Allora, parliamo un po’ insieme di questo film.

The shape of water Guillermo del Toro: un successo da Oscar

Del Toro, indubbiamente, con questa sua ultima fatica cinematografica, ha di certo fatto centro.  L’estate scorsa, il film si è aggiudicato il Leone d’Oro alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ma era solo l’inizio. Durante la  90ª edizione degli Oscar è risultata essere la pellicola con il maggior numero di nomination e la più premiata al Dolbly Theater di Los Angeles.

Infatti, La forma dell’acqua ha potuto vantare ben 13 candidature, andando quasi a battere il record di colossi come Titanic e Via col vento. La notte del 4 marzo, ad ogni modo, il film ha portato a casa 4 statuette, tra la più ambita di miglior film;  le altre tre erano quelle per il miglior regista, la migliore scenografia e la migliore colonna sonora.

The shape of water guillermo del toro

Photo Credits: Getty Images

The shape of water Guillermo del Toro: la trama

Siamo a Baltimora, anno 1962. La protagonista della storia è Elisa Esposito (Sally Hawkins), una giovane donna muta che vive da sola, sopra un vecchio cinema. Elisa lavora come donna delle pulizie in un laboratorio governativo. Sono gli anni della guerra fredda e qui, come altrove, gli Americani portano avanti esperimenti che potrebbero aiutarli nella battaglia contro la Russia.

La ragazza è molto introversa e riservata. Gli unici amici che ha sono l’eccentrico pubblicitario Giles (Richard Jenkins), che abita nel suo palazzo e la collega chiacchierona Zelda Delilah Fuller (Octavia Spencer).

Un giorno, per caso, Elisa scopre che è arrivato al laboratorio una strana creatura, anfibia e antropomorfa, dalla quale resta da subito affascinata. I due, ben presto, diventano amici. Tuttavia, l’arrivo del generale Frank Hoyt (Nick Searcy), getta un velo di inquietudine e di dolore sull’intera vicenda. L’uomo, violento e spietato – è il vero cattivo del film – non vuole accettare che la creatura sia dotata di sentimenti e emozioni: per lui è solo un’arma che deve essere usata.

A nulla varranno le proteste del dottor Hoffstetler (Michael Stuhlbarg): ben presto verrà presa la decisione di uccidere “il mostro”, non incline a piegarsi alla volontà del generale.

Elisa vuole a tutti i costi salvare il suo nuovo amico, del quale scoprirà essere innamorata. Complici gli amici, la  donna ideerà un piano per farlo evadere dal laboratorio. Ma Hoyt non sarà disposto a lasciarsi scappare così facilmente la sua preda…

The shape of water Guillermo del Toro: un elogio della diversità

La forma dell’acqua, dicevamo, evoca in noi, come una qualche eco lontana, la vicenda della Bella e la Bestia. In effetti, questa è una storia d’amore tra due creature che sono e si sentono profondamente diverse, estranee alla società loro contemporanea. La prima, in modo evidente, come nella fiaba, perché non senza fatica viene chiamata “mostro” e per questo temuta. L’altra, la ragazza, se nel racconto è malvista perché è una donna che legge e ragiona, nel nostro caso viene esclusa a causa della sua menomazione.

Come se il non potere parlare le impedisse, concretamente, di avere voce in capitolo riguardo a quello che le succede.

Proprio complice la loro diversità, mostro e ragazza si avvicinano, perché tra loro si capiscono e possono trovare un conforto l’uno nell’altra. Guardando questo film vediamo come è facile scadere nei pregiudizi, avere paura di quanto per noi è “altro” e che, per questo, ci spaventa. Ma vediamo anche come questi, alle volte, possano essere scalzati e superati.

Allora, il lieto fine non può che essere assicurato. Buona visione, se vi siete persi questo film. Buona nuova visione se, come a me, è piaciuto moltissimo.

 

 

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
shortcode