Cosa resta della rivoluzione film diretto e interpretato da Judith Davis arriva nelle sale italiane oggi, 27 agosto. La regista si è ispirata al suo omonimo spettacolo teatrale, portando sul grande schermo le piccole e grandi battaglie dei trentenni di oggi, stretti tra la brama di opporsi al sistema e la necessità di scendere a patti con la società in cui vivono.
Cosa resta della rivoluzione film: la trama
Angèle (Judith Davis) aveva 8 anni quando a Berlino Est ha assistito all’apertura del primo McDonald’s. Da quel momento, spinta dall’influenza dei genitori attivisti, non ha mai smesso di lottare contro il sistema. Col passare del tempo, l’unica fonte di ispirazione rimasta è quella di suo padre, idealista e sognatore come lei. La madre, invece, ha abbandonato le piazze per ritirarsi a vita privata in campagna; sua sorella maggiore Noutka (Melanie Bestel), ben più realista di lei, è entrata nel freddo e cinico mondo degli affari, per questo destinataria delle sue invettive. Accanto a lei, nelle sue continue battaglie per cambiare il mondo, c’è spesso Leonor (Claire Dumas), la sua migliore amica.
Forte e determinata, Angèle non ha paura di nulla, eccetto dei sentimenti. Come la maggior parte di noi, anche la combattente Angèle teme di esporsi per non correre il rischio di sembrare ridicola o ingenua. È ciò che prova nei confronti della madre Diane Sorel (Mireille Perrier), quando rientra improvvisamente nella sua vita; e di Said (Malik Zidi), preside di scuola elementare fuori dagli schemi tradizionali.
Cosa resta della rivoluzione apre una riflessione importante mescolando commedia, satira sociale e racconto familiare.
Judith Davis ha curato anche la sceneggiatura, insieme a Cécile Vargaftig. Ha recitato, tra gli altri, in Potere assoluto di Clint Eastwood; Ti odio, ti lascio, ti… di Peyton Reed (2006); To Rome with Love di Woody Allen (2012); The Dressmaker – Il diavolo è tornato di Jocelyn Moorhouse (2015).
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