Sorry for Your Loss, la nuova serie con Elizabeth Olsen disponibile su Facebook Watch

Sulla piattaforma gratuita di Facebook arriva Sorry for Your Loss, una nuova serie originale in dieci episodi sul dolore e sul lutto

Sorry for Your Loss, la nuova serie con Elizabeth Olsen disponibile su Facebook Watch

Sulla piattaforma gratuita di Facebook arriva Sorry for Your Loss, una nuova serie originale in dieci episodi sul dolore e sul lutto

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Da qualche settimana Facebook sta distribuendo sulla propria piattaforma di streaming video Sorry for Your Loss, serie originale della società di Palo Alto che in breve tempo è diventata un caso tra gli esperti di televisione.

La serie è creata da Kit Steinkellner (che non aveva affatto impressionato con Z: The Beginning of Everything, lo show Amazon su Zelda Fitzgerald) e diretta (alcuni episodi tra cui il pilot) da James Ponsoldt (regista di The Circle e di The End of the Tour). Sotto certi punti di vista Sorry for Your Loss è una versione estremamente curata e puntuale di una storia già raccontata più volte, sotto altri aspetti però costituisce una proposta decisamente innovativa, simbolo dei cambiamenti della TV contemporanea.

Sorry for Your Loss non è il primo prodotto seriale targato Facebook ma è sicuramente il più significativo fino a questo momento, se non altro per via della presenza di una diva riconosciuta a livello globale come Elizabeth Olsen. Come spesso accade per le piattaforme over-the-top (quei soggetti che si sviluppano sul web e non hanno bisogno dei palinsesti televisivi, per sintetizzare) la distribuzione è una delle principali caratteristiche, tanto che anche questa serie è stata diffusa in modo peculiare. Il 18 settembre sono stati resi disponibili su Facebook Watch (a cui si accede direttamente da Facebook) i primi quattro episodi, in modo da offrire agli spettatori una quantità sufficiente di materiale per familiarizzare con la serie e con i personaggi, mentre dalla settimana successiva i restanti sei vengono rilasciati a blocchi di due a settimana.

Fin dalla prima sequenza è chiara la tematica portante della serie così come le modalità attraverso le quali l’autrice intende svilupparla. In primo luogo vi è la messa al centro del dolore in una delle sue forme più crudeli, quella del lutto causato dalla perdita della persona amata. Leigh infatti è una donna che da pochi mesi sta affrontano la vita da vedova, facendo i conti con l’inspiegabilità della morte, la solitudine insita in questa condizione e il dolore che i ricordi possono provocare.
Per quanto riguarda lo sviluppo di questo concept Sorry for Your Loss si affida in maniera importante al corpo e all’interpretazione di Elizabeth Olsen, la quale si dimostra in grado di comunicare con grande intensità le emozioni provate dalla protagonista, senza per questo risultare mai affettata o innaturale.

A partire dall’inevitabile centralità della protagonista (il cui volto è accarezzato dalla macchina da presa con una lunga serie di primi piani), lo show si allarga alla sua condizione familiare e professionale, ragionando sulle conseguenze del suo dolore, sulla necessaria elaborazione del lutto e sui rischi che si corrono adottando un atteggiamento autodistruttivo.
A questo proposito la serie mostra con attenzione la sofferenza degli altri, in particolare quella della madre e della sorella di Leigh, figure che con il passare degli episodi acquistano umanità e spessore, arricchendo una narrazione equilibrata e non banale, che in nessun caso cede alla tentazione di giudicare i propri personaggi.

Sorry for Your Loss è una serie che ha la capacità di ragionare sul dolore e sul lutto con grande attenzione ai propri personaggi e alla loro emotività. La messa in scena della condizione della protagonista è agevolata inoltre da un formato fatto di episodi da 25-30 minuti che consentono di raccontare una storia particolarmente drammatica senza rischiare di allungare il racconto con sottotrame accessorie per raggiungere la classica durata dei drama.
La serie è disponibile gratuitamente su Facebook Watch in lingua originale ma (per adesso) senza sottotitoli.

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