Fantapolitica sì, ma fino a un certo punto. Il complotto contro l’America, romanzo pubblicato dallo scomparso Philip Roth nel 2004 è ambientato nel pieno della Seconda guerra mondiale. Qui sotto tutto quello che sappiamo sulla nuova serie di Sky Atlantic/HBO.
Il complotto contro l’America
David Simons ed Ed Burns, già produttori della serie Tv The Wire, hanno deciso di adattare per HBO il romanzo di Roth in una miniserie da sei puntate da 60 minuti ciascuna. I fatti vengono raccontati attraverso la quotidianità di una famiglia ebraica di Newark, in cui il padre Herman Levin, interpretato da Morgan Spector, è costretto a scelte sempre più difficili per salvaguardare l’incolumità dei suoi cari. La moglie Bess ha il volto di Zoe Kazan mentre suo figlio, il giovanissimo Philip Levin, ha il volto di Azhy Robertson.
La trama
Siamo nel New Jersey alla vigilia delle elezioni nel giugno del 1940 e qualcosa non va per il verso giusto. Mentre nella realtà che tutti conosciamo Franklin Delano Roosevelt ottiene un terzo mandato come presidente e, dopo l’attacco di Pearl Harbour, decide di affiancare gli alleati ed entrare in guerra contro la Germania Nazista, nel racconto di Roth le presidenziali vengono vinte dal suo rivale, Charles Lindbergh, eroico soldato dell’aviazione con forti simpatie per il regime di Hitler. Il risultato è una linea temporale che si stacca da quella che tutti abbiamo studiato sui libri di storia per raccontarci un’America molto diversa, in cui lentamente si diffondono intolleranza e antisemitismo, accompagnandoci sull’orlo di uno scenario terrificante.
Philip Roth tra realtà e finzione
Philip, in pratica, è un personaggio autobiografico. Nel libro infatti Roth racconta i fatti attraverso i suoi ricordi di bambino, mescolando realtà e finzione, mentre la serie sarà scandita da una narrazione corale, affidata ai personaggi principali. Tra questi ci sono il rabbino Lionel Bengelsdorf, interpretato da John Turturro ed Evelyn Finkel – la cognata di Bess interpreta da Winona Ryder – che finirà per legarsi sentimentalmente a quest’ultimo. L’aspetto più affascinante di Il complotto contro l’America è la sua plausibilità. Al contrario di altre serie sul tema, come ad esempio The Man In The High Castle, non proietta lo spettatore in un futuro distopico improbabile. Al contrario, racconta la storia così come realmente sarebbe potuta andare se alcuni fatti avessero preso una piega differente. E per certi aspetti, questo futuro alternativo così probabile, mette lo spettatore davanti a una realtà molto dura che avrebbe potuto vivere in prima persona e che, anche se fi ltrata attraverso la lente del passato, trova tanti e scioccanti riferimenti all’attuale situazione politica degli Stati Uniti.
Il trailer
Qui sotto il trailer di Il complotto contro l’America:
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